Disabilità intellettiva o psichica? Niente trapianti!

Accade negli Stati Uniti, dove appunto sarebbe vigente la prassi di escludere le persone con disabilità intellettiva o psichica dalle liste d’attesa per i trapianti di organi, ciò che ha portato uno schieramento trasversale di trenta Parlamentari americani a indirizzare una lettera aperta al presidente Obama, perché faccia cessare tale pratica discriminatoria. Gli Stati Uniti, va ricordato, non hanno ancora ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ma cosa succede, sempre in àmbito di trapianti, in quei Paesi che l’hanno ratificata, anche al di qua dell’Oceano?

Uomo disperato, con le mani sulla facciaNon può non sconcertare – un po’ meno, forse, sorprendere – la notizia riportata da «West – Welfare Società Territorio», riguardante la prassi, negli Stati Uniti, di escludere le persone con disabilità intellettiva o psichica dalle liste d’attesa per i trapianti di organi.
«La ratio è tanto semplice quanto inaccettabile – si legge in “West”, a firma di Ivano Abbadessa -: visto che la vita di pazienti autistici, Down o schizofrenici vale meno, meglio dare la precedenza ai chi non ha un handicap».
«A denunciare questa odiosa e assai diffusa prassi – prosegue la nota – uno schieramento trasversale di 30 parlamentari americani che con una lettera aperta hanno chiesto al presidente Obama di intervenire in prima persona. Invitandolo a firmare una circolare che intimi alle cliniche d’Oltreoceano di non continuare a negare il sacrosanto diritto a un’operazione salva-vita a determinate categorie di pazienti solo perché hanno una disabilità».

Ciò che naturalmente torna subito alla memoria è uno dei commi (f) dell’articolo 25 (Salute) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ove si sancisce che gli Stati debbano «prevenire il rifiuto discriminatorio di assistenza medica o di prestazione di cure e servizi sanitari […] in ragione della disabilità». Convenzione che per altro – vale la pena ricordare – gli Stati Uniti hanno sottoscritto nel 2009, ma non ancora ratificato.
E nei Paesi in cui invece la Convenzione è stata ratificata ed è Legge dello Stato, anche al di qua dell’Oceano, che cosa succede in àmbito di trapianti? (S.B.)

Ringraziamo Simona Lancioni per la segnalazione.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo