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Occasioni da cogliere, per la formazione sulla disabilità visiva

Bimbo cieco che legge in braille

Un bimbo cieco che legge in Braille

A quasi quarant’anni dalla Legge 517/77, che ha avviato in Italia il processo di inclusione nella scuola, il sistema del sostegno degli alunni e studenti con disabilità visiva presenta ancora forti criticità ed è ben lungi dall’assicurare e garantire ai nostri ragazzi una piena ed effettiva inclusione. Ciò dipende dalle ambiguità e precarietà che caratterizzano il ruolo, la funzione e la formazione degli insegnanti di sostegno e naturalmente anche dall’inadeguata preparazione sulla minorazione visiva da parte degli insegnanti curricolari.
A proposito della non idonea preparazione dei docenti di sostegno sulla disabilità visiva, grazie alla pressoché maggioritaria presenza nella scuola di disabili con ritardi di apprendimento, si è andata affermando, negli ultimi decenni, una formazione centrata sicuramente sulle tematiche relative alla disabilità, ma con un’impostazione sempre più “generalista” e sempre meno attenta ai bisogni specifici derivanti dalle diverse tipologie di disabilità. Troppo spesso, ormai, capita di imbattersi desolatamente in insegnanti di sostegno di alunni ciechi che poco sanno di tiflopedagogia e tiflodidattica e che – cosa ancora più grave dal punto di vista didattico – non conoscono adeguatamente neppure il Braille e la tifloinformatica.
Di recente, per ovviare e scongiurare tali deficienze del “sistema”, le organizzazioni FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) hanno promosso, com’è ben noto, la Proposta di Legge n. 2444, che mira all’istituzione di un ruolo “ordinario” del sostegno, con una formazione universitaria “specifica” sulle singole disabilità.
Il nostro auspicio è che il Ministero recepisca gran parte delle proposte delle due Federazioni nell’attuale dibattito in corso che dovrebbe “partorire” finalmente a breve la tanto attesa e “decantata” riforma del sostegno.

L’attuale formazione dei docenti scolastici rende dunque indispensabile la realizzazione di un percorso formativo di qualificazione e aggiornamento per l’insegnamento agli alunni con disabilità visiva.
La Legge 107/15, meglio nota come Legge della Buona Scuola, prevede la cosiddetta “Carta del Prof”, una speciale carta elettronica che assegna ad ogni docente di ruolo un budget di 500 euro annui, per sostenere le proprie spese utili all’aggiornamento e alla formazione permanente.
Per poter offrire formazione a pagamento ai docenti, gli Enti interessati devono essere accreditati presso il Ministero e inseriti negli appositi elenchi. In tal senso, l’IRIFOR (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) è Ente Accreditato e riconosciuto dal Ministero come riferimento per la formazione dei docenti sulle tematiche tiflodidattiche e tiflopedagogiche.
Al riguardo va anche ricordato che ai sensi dell’articolo 1, comma 124 della citata Legge 107/15, la formazione dei docenti italiani diventa «obbligatoria, permanente e strutturale». Pertanto siamo di fronte a un’occasione unica, da non perdere.
Al Ministero hanno tenuto a specificare che tutti i 750.000 docenti di ruolo saranno coinvolti in un Piano Straordinario di Formazione (“Piano Individuale”), in base al quale essi dovranno seguire indicativamente almeno 25 ore di formazione obbligatoria annuale. Ogni docente avrà un portfolio digitale che raccoglierà esperienze professionali, qualifiche, certificazioni, attività di ricerca e pubblicazioni, storia formativa. Le attività formative, inoltre, saranno incardinate nel Piano Triennale dell’Offerta e perciò coerenti con il progetto didattico di ciascun istituto. La formazione potrà svolgersi in modo diversificato: con lezioni in presenza o a distanza, attraverso una documentata sperimentazione didattica o tramite la progettazione. Saranno finanziate le migliori “start up” della formazione.
Non a caso, nelle scorse settimane, come IRIFOR, abbiamo preparato le “Linee Guida” dei corsi formativi relativi alla “Carta del Prof” alle quali, con una certa libertà di azione e flessibilità organizzativa, dovranno attenersi le nostre sedi territoriali per l’attivazione delle loro iniziative, non appena il Ministero fornirà ulteriori informazioni e dettagli sulla materia.
I corsi organizzati dalle varie sedi territoriali dell’IRIFOR saranno previsti per almeno 20 ore e destinati a un minimo di 15 e un massimo di 30 docenti (curricolari e di sostegno). Essi verranno erogati in presenza nella sede operativa locale dell’IRIFOR o in una sede scelta dalla stessa struttura. Dal canto loro, le sedi locali potranno organizzare liberamente le attività formative che avranno luogo indicativamente nel periodo dal 30 novembre prossimo al 28 maggio del nuovo anno.

A quanto sembra, pare che la “Carta del Prof” verrà erogata a tutti i docenti di ruolo della scuola pubblica entro poche settimane, ma questa volta arriverà attraverso una “carta elettronica”, la cui fruizione sarà utile ai fini del piano di formazione obbligatoria per tutti i docenti in servizio.
Dunque, la “Carta del Prof”, utilizzata per partecipare alle iniziative formative che verranno attivate a breve dall’IRIFOR, potrà servire pure a far conseguire agli insegnanti una parte delle 25 ore obbligatorie e dei crediti formativi minimi loro richiesti dal nuovo “Piano di Formazione Individuale”, definito proprio in questi giorni.
È quasi superfluo sottolineare che siamo in presenza di un’occasione molto importante per promuovere l’IRIFOR e le sue attività, in particolar modo quelle legate alla formazione tiflodidattica, alla ricerca tiflologica e alla sperimentazione metodologica. Sarà nostro compito “sfruttare” al meglio e al massimo questa occasione di visibilità e soprattutto di crescita, alla luce del fatto che, tra l’altro, una delle “priorità tematiche” del piano di formazione obbligatorio dei docenti italiani sarà proprio la disabilità e l’inclusione.

Direttore scientifico dell’IRIFOR (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).

Per ulteriori informazioni e approfondimenti sul tema trattato nel presente testo: direttorescientifico@irifor.eu.

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