Vorrei (andare a scuola) ma non posso!

L’inclusione scolastica degli alunni e degli studenti con disabilità, ovvero uno dei temi più sentiti dalle famiglie di persone con disabilità, è stato scelto da LEDHA e FAND Lombardia, per un incontro che si terrà a Milano il 13 dicembre, a dieci anni esatti dall’adozione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Ma sarà tutt’altro che una giornata celebrativa, bensì un confronto all’insegna della concretezza, in cui dare la parola a tutti gli attori coinvolti in questo àmbito, per cercare proposte e azioni comuni, utili a risolvere i tanti problemi ancora esistenti

studio-29«È ufficiale: oggi, 13 dicembre 2006, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato in via definitiva il testo della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità – documento approvato il 25 agosto scorso – primo, importante trattato sui diritti umani del ventunesimo secolo. Si tratta certamente di un traguardo “storico”, su cui sono riuscite a convergere le diverse posizioni e richieste da un lato dei governi, dall’altro delle maggiori associazioni e federazioni di persone con disabilità del mondo»: così scrivevamo in «Superando.it» poco meno di dieci anni fa – il 13 dicembre 2006, appunto – dopo avere seguito per quasi due anni “in presa diretta”, grazie ai nostri “inviati speciali” a New York, l’iter che aveva portato all’approvazione di quel fondamentale trattato, divenuto all’inizio del 2009 la Legge 18/09 dello Stato Italiano, a caratterizzarne la ratifica da parte del nostro Paese.

Il 13 dicembre 2016, ovvero la prossima settimana, ed esattamente a dieci anni da quell’evento, non sarà certo un evento celebrativo, ma un incontro pubblico, all’insegna del confronto concreto, quello voluto a Milano dalla LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla FAND Lombardia (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), che hanno scelto di puntare sul tema dell’inclusione scolastica degli alunni e degli studenti con disabilità, con un titolo quanto mai significativo: Vorrei (andare a scuola) ma non posso! (Sala di Vittorio della Camera del Lavoro, Corso di Porta Vittoria, 43, ore 9-13.30).

«A dieci anni dall’approvazione della Convenzione – sottolineano i promotori della giornata – in Lombardia il diritto all’inclusione scolastica non viene ancora pienamente rispettato». E naturalmente – aggiungiamo a buona ragione – non certo solo in Lombardia!
Durante l’incontro del 13 dicembre, dunque, si cercherà di fare il punto della situazione, dando la parola a tutti gli attori coinvolti a vario titolo nel delicato processo dell’inclusione scolastica: genitori, enti gestori, lavoratori, associazioni e istituzioni locali. Attraverso le loro testimonianze, infatti, sarà possibile conoscere e analizzare la situazione attuale, ma ancor più individuare utili proposte e azioni comuni da mettere in atto, per risolvere definitivamente il problema del diritto allo studio degli alunni e studenti con disabilità. «Un tema che – ricordano ancora da LEDHA e FAND – viene affrontato anno dopo anno in maniera emergenziale e che invece richiederebbe una risposta strutturale, con stanziamenti certi e un’organizzazione delle competenze chiara e strutturata».

Ad aprire la giornata, sul tema Scuola: tra turnazione, PEI (Piano Educativo Individualizzato) e risorse, saranno Alberto Fontana, presidente della LEDHA e Nicola Stilla presidente della FAND Lombardia.
Sarà poi la volta di Giovanni Merlo, direttore della LEDHA, con l’intervento intitolato A dieci anni dalla firma della Convenzione ONU sui diritti delle persone con  disabilità. A che punto siamo?, precedendo una serie di testimonianze di famiglie rivoltesi al Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA.
Seguiranno quindi due tavole rotonde, la prima delle quali (Inclusione scolastica, una sfida (insostenibile) per il mondo del lavoro) sarà moderata da Merlo, con la partecipazione del Forum del Terzo Settore Lombardia, di Corrado Mandreoli della Camera del Lavoro di CGIL Lombardia, di Umberto Zandrini, rappresentante dell’ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane), di un esponente degli Enti Gestori accreditati per l’educativa scolastica di Milano e di un Dirigente Scolastico.
La seconda tavola rotonda, invece (Come garantire il diritto? Proposte e azioni comuni), si avvarrà della presenza di un rappresentante della Regione Lombardia e di uno dell’UPL (Unione Province Lombarde), di Elena Buscemi, consigliere delegato alle Politiche Sociali della Città Metropolitana di Milano e di Pierfranco Maffè, presidente del Dipartimento Istruzione dell’ANCI Lombardia. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it; comunicazione@ledha.it.

Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità
Articolo 24 – Educazione*
1.
Gli Stati Parti riconoscono il diritto all’istruzione delle persone con disabilità. Allo scopo di realizzare tale diritto senza discriminazioni e su base di pari opportunità, gli Stati Parti garantiscono un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita, finalizzati:
(a) al pieno sviluppo del potenziale umano, del senso di dignità e dell’autostima ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della diversità umana;
(b) allo sviluppo, da parte delle persone con disabilità, della propria personalità, dei talenti e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, sino alle loro massime potenzialità;
(c) a porre le persone con disabilità in condizione di partecipare effettivamente a una società libera.

2. Nell’attuazione di tale diritto, gli Stati Parti devono assicurare che:
(a) le persone con disabilità non siano escluse dal sistema di istruzione generale in ragione della disabilità e che i minori con disabilità non siano esclusi in ragione della disabilità da una istruzione primaria gratuita libera ed obbligatoria o dall’istruzione secondaria;
(b) le persone con disabilità possano accedere su base di uguaglianza con gli altri, all’interno delle comunità in cui vivono, ad un’istruzione primaria, di qualità e libera ed all’istruzione secondaria;
(c) venga fornito un accomodamento ragionevole in funzione dei bisogni di ciascuno;
(d) le persone con disabilità ricevano il sostegno necessario, all’interno del sistema educativo generale, al fine di agevolare la loro effettiva istruzione;
(e) siano fornite efficaci misure di sostegno personalizzato in ambienti che ottimizzino il progresso scolastico e la socializzazione, conformemente all’obiettivo della piena integrazione.

3. Gli Stati Parti offrono alle persone con disabilità la possibilità di acquisire le competenze pratiche e sociali necessarie in modo da facilitare la loro piena ed uguale partecipazione al sistema di istruzione ed alla vita della comunità. A questo scopo, gli Stati Parti adottano misure adeguate, in particolare al fine di:
(a) agevolare l’apprendimento del Braille, della scrittura alternativa, delle modalità, mezzi, forme e sistemi di comunicazione aumentativi ed alternativi, delle capacità di orientamento e di mobilità ed agevolare il sostegno tra pari ed attraverso un mentore;
(b) agevolare l’apprendimento della lingua dei segni e la promozione dell’identità linguistica della comunità dei sordi;
(c) garantire che le persone cieche, sorde o sordocieche, ed in particolare i minori, ricevano un’istruzione impartita nei linguaggi, nelle modalità e con i mezzi di comunicazione più adeguati per ciascuno ed in ambienti che ottimizzino il progresso scolastico e la socializzazione.

4. Allo scopo di facilitare l’esercizio di tale diritto, gli Stati Parti adottano misure adeguate nell’impiegare insegnanti, ivi compresi insegnanti con disabilità, che siano qualificati nella lingua dei segni o nel Braille e per formare i dirigenti ed il personale che lavora a tutti i livelli del sistema educativo. Tale formazione dovrà includere la consapevolezza della disabilità e l’utilizzo di appropriate modalità, mezzi, forme e sistemi di comunicazione aumentativi ed alternativi, e di tecniche e materiali didattici adatti alle persone con disabilità.

5. Gli Stati Parti garantiscono che le persone con disabilità possano avere accesso all’istruzione secondaria superiore, alla formazione professionale, all’istruzione per adulti ed all’apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita senza discriminazioni e su base di uguaglianza con gli altri. A questo scopo, gli Stati Parti garantiscono che sia fornito alle persone con disabilità un accomodamento ragionevole.

*L’articolo 24 della Convenzione è stato uno tra i più discussi del Trattato e di più complessa elaborazione.

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