Invertire la marcia dell’ingiustizia sociale ed economica

«La crisi non ci ha reso solo più poveri, ma anche più diseguali»: è quanto emerge con chiarezza dal nuovo Rapporto di “Sbilanciamoci!”, la puntuale “Controfinanziaria” elaborata ogni anno, in occasione della Legge di Stabilità, dalla Campagna “Sbilanciamoci!”, composta da numerose organizzazioni della società civile, tra cui anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)

Realizzazione grafica che rappresenta la disuguaglianza

Parla di crescita della disuguaglianza sociale ed economica, il Rapporto 2017 della Campagna “Sbilanciamoci!”

«La Legge di Bilancio per il 2017 è stata approvata in via definitiva al Senato il 7 dicembre scorso, con un iter accelerato a causa della crisi di Governo, ma i problemi dell’Italia restano irrisolti. Difficile che il prossimo Governo possa affrontarli. Se tuttavia la politica istituzionale non sembra per ora in grado di “cambiare verso”, le quarantasette organizzazioni di Sbilanciamoci! non si rassegnano e continuano a costruire dal basso la loro agenda alternativa».
Si apre così una nota diffusa da Sbilanciamoci!, la campagna composta da un nutrito gruppo di organizzazioni della società civile – tra cui anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – che ogni anno, in occasione della Legge di Stabilità, rende pubblico un proprio Rapporto, contenente varie proposte operative su come utilizzare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente. Si tratta di una sorta di “Controfinanziaria”, che offre un contributo concreto al dibattito, componendosi di analisi, soluzioni organiche e coperture economiche, operanti nel segno della giustizia sociale, dell’equità, della redistribuzione della ricchezza e della sostenibilità ambientale.

Il Rapporto 2017 di Sbilanciamoci! è dunque disponibile a tutti e ne possono essere sintetizzate così le priorità perseguite, tramite altrettante analisi e proposte: «Occupazione buona e utile al paese; lotta contro le diseguaglianze sociali, la xenofobia e il razzismo; garanzia dei diritti sociali universali e di un reddito dignitoso per tutti; equità e progressività fiscale; lotta ai cambiamenti climatici, energie pulite e salvaguardia del territorio; cooperazione tra i popoli e politiche di pace; saperi, ricerca, cultura, nuovi stili di vita e di consumo per una nuova economia e una società più umana, non competitiva, solidale e libera dalla paura».
«Alla nostra “Contromanovra 2017” a saldo zero da 40,8 miliardi, presentata lo scorso 15 novembre – spiegano da Sbilanciamoci! – segue il testo completo del Rapporto che supporta 115 proposte di politiche alternative, con analisi dettagliate su fisco e finanza, politiche industriali, lavoro e reddito, cultura e conoscenza, ambiente, welfare, pace e cooperazione e altraeconomia. Il Rapporto stesso è accompagnato da una selezione di dati statistici ufficiali, ove si fornisce la fotografia delle priorità che dovrebbero essere affrontate per utilizzare bene le risorse pubbliche del nostro Paese, al guado tra la crisi economica e sociale – che stenta ad arretrare – e quella politica, che alle prime due è strettamente connessa. Ad esempio, nel 1996 in Europa la tassazione sui redditi più alti delle persone fisiche era in media del 47%, nel 2015 è scesa al 39,3%. In Italia la tendenza è stata la stessa, sia pure meno accentuata: dal 51% la tassazione media dei redditi più alti è scesa al 48,9%. Un dato, questo, che racconta una delle tante forme dell’ingiustizia sociale ed economica che attraversa l’Italia e l’Europa: in altre parole, la crisi non ci ha reso solo più poveri, ma anche più diseguali e le scelte politiche adottate dai Governi europei hanno premiato chi ha di più, riducendone il carico fiscale, anziché le fasce di popolazione che si trovano in maggiori difficoltà».

Nei prossimi mesi di gennaio e febbraio, il Rapporto 2017 di Sbilanciamoci! verrà presentato in varie città italiane, per discutere con Associazioni e realtà territoriali. «Sullo sfondo – conclude la nota – la convinzione che la crisi democratica, economica e sociale non possa essere affrontata senza ribaltare l’attuale rapporto di sudditanza che lega le Istituzioni nazionali ed europee ai grandi poteri economici e finanziari. E solo la partecipazione dal basso può fare in modo che ciò diventi possibile». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@sbilanciamoci.org.

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