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Fervore legislativo sui caregiver familiari

Caregiver con persona disabile

Una caregiver familiare assiste un proprio congiunto con disabilità gravissima

A giudicare dalla quantità di Disegni e Progetti di Legge depositati alla Camera e al Senato, con il coinvolgimento di numerosi Parlamentari (almeno a livello di firmatari), sembrerebbe realmente notevole l’interesse istituzionale, nella Legislatura in corso, per i caregiver familiari, coloro cioè che si prendono cura, al di fuori di un contesto professionale e retribuito, di una persona, generalmente un familiare, assicurandole assistenza, supporto e sostegno necessari a causa dell’età, di una menomazione, di una patologia, in un quadro di assenza o carenza di servizi pubblici adeguati e sufficienti alla situazione.
Di tale tema si occupa in questi giorni il Servizio HandyLex.org, con un ampio approfondimento, di cui suggeriamo senz’altro ai Lettori la consultazione, rivolto espressamente ai tre Disegni di Legge presentati a Palazzo Madama, in quanto è proprio al Senato che è stata attualmente incardinata la discussione, per passare successivamente alla Camera, dove verranno presumibilmente esaminati anche gli altri Progetti di Legge sul medesimo argomento.

«I Disegni di Legge attualmente in esame al Senato – si legge in HandyLex.org – sono tre: il n. 2048 (Cristina De Pietro e altri), Misure in favore di persone che forniscono assistenza a parenti o affini anziani; il n. 2128 (Laura Bignami e altri), Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare; il n. 2266 (Ignazio Angioni e altri), Legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare. Essi tentano di affrontare il tema, ma con un taglio diverso».

Rimandando dunque i Lettori, come detto, all’esaustivo approfondimento proposto da HandyLex.org, ne proponiamo qui la sintetica panoramica riguardante quei tre testi:
«Disegno di Legge n. 2266 (Angioni e altri): punta a tracciare le linee di orientamento per una successiva regolamentazione regionale sulla materia, limitando i benefìci effettivi e diretti ad agevolazioni fiscali in termini di detrazione di spese sostenute per l’assistenza e ad un ampliamento della platea dei beneficiari dei permessi lavorativi (ex Legge 104/92). Fra le azioni più di sistema invece prevede un’indagine multiscopo da affidare all’ISTAT e interventi di sensibilizzazione. Il Disegno di Legge n. 2218 (Bignami e altri), al contrario, contempla una serie di benefìci di varia entità sia in ambito previdenziale (contributi figurativi), che di copertura assicurativa (malattia, infortuni, malattie professionali), indicando però in modo molto stringente sia la platea dei beneficiari che la tipologia di limitazioni funzionali da considerare meritevoli di tutela. Purtroppo il Disegno di Legge non indica la copertura della relativa spesa. Il Disegno di Legge n. 2048 (De Pietro e altri), infine, ha intenti e finalità diverse: favorire l’assistenza delle persone anziane di età pari o superiore agli 80 anni. In realtà i benefìci previsti sono piuttosto limitati: agevolazioni fiscali sulle spese sostenute per l’assistenza, circoscritte però ai bassi redditi, e incentivazione del part-time». (S.B.)

Segnaliamo ancora il link a cui è disponibile l’approfondimento curato dal Servizio HandyLex.org, sul quale è basata la presente nota.

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