Come sta l’assistenza sociosanitaria territoriale?

Mappare l’offerta dei servizi sociosanitari territoriali e fotografarne il funzionamento, oltreché raccogliere l’esperienza dei cittadini che usufruiscono delle cure, stimolando una riflessione comune sui bisogni di salute dei pazienti, bisogni sempre più da integrarsi con gli aspetti sociali: sono questi gli obiettivi del monitoraggio sui servizi sociosanitari territoriali, lanciato dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, cui possono collaborare anche tutte le persone affette da malattie croniche e i loro caregiver

Fonendoscopio su tastiera di computer

Tutte le persone che usufruiscono di cure domiciliari (e i loro caregiver), ma anche coloro che sono affetti da una patologia cronica e non usufruiscono di cure domiciliari, possono collaborare al monitoraggio sui servizi sociosanitari territoriali promosso dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, compilando un semplice qustionario in internet

Ha preso il via da qualche giorno il Monitoraggio dei Servizi sul Territorio – Fuori dall’Ospedale e dentro le mura domestiche, iniziativa voluta dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, che vedrà come protagonisti centinaia di Cittadini, Associazioni di pazienti, Professionisti, Istituzioni, per “tastare il polso” della situazione di tutto ciò che in questo àmbito vi è fuori dall’ospedale, fin dentro le mura domestiche.
«Tutto parte dalle richieste dei cittadini che si sono rivolti a noi – spiegano i promotori – secondo i quali questi servizi rappresentano la terza area di “criticità” per la quale ci contattano. Un’ulteriore criticità deriva poi dalle tredici sigle con le quali i cittadini stessi (fino al 2014) fanno i conti: dalle CdS (Case della Salute), ai PTA (Presidi Territoriali di Assistenza Primaria); dalle UTAP (Unità Territoriali di Assistenza Primaria) agli NCP (Nuclei di Cure Primarie); dalle UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie) alle AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali). E se il territorio è quello che dovrebbe rispondere meglio alla riorganizzazione della rete ospedaliera ed essere garante di completezza, vicinanza e continuità delle cure, è essenziale conoscerlo, farlo conoscere e misurarlo per migliorarlo».

L’obiettivo generale è dunque quello di mappare l’offerta dei servizi territoriali e fotografarne il funzionamento, il livello di offerta sui territori regionali e locali rispetto alle indicazioni nazionali, oltreché di raccogliere l’esperienza dei cittadini che usufruiscono delle cure, stimolando una riflessione comune sui bisogni di salute dei pazienti, bisogni sempre più da integrarsi con gli aspetti sociali.
«A fronte della cura dimagrante degli ospedali italiani – sottolinea Tonino Aceti , coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato – non è stata contemporaneamente costruita e rafforzata la “contropartita” in termini di servizi territoriali per i cittadini. Infatti, sono ancora troppo poche le realtà che stanno investendo e scommettendo realmente su questi servizi, che sono centrali per le persone con patologia cronica o disabilità, per quelle con sofferenza mentale e dipendenze patologiche, per la genitorialità e per la prevenzione, solo per fare alcuni esempi. E invece è proprio questa la scommessa da vincere subito per il presente e per il futuro, giacché diventa prioritario raccogliere maggiori informazioni sui questi servizi perché i dati prodotti dalle Istituzioni sono ancora troppo pochi e non riguardano aspetti importanti per i cittadini come la semplificazione della burocrazia e gli orari di accesso, la garanzia della continuità dei percorsi, la prossimità dei servizi, la carta dei servizi territoriali. Questo nonostante sulla carta si investa circa il 51% del Fondo Sanitario Nazionale. Conoscere meglio la situazione, quindi, serve non solo a migliorare i servizi, ma anche a spendere meglio le risorse che abbiamo».

Sono esattamente quattro gli strumenti utilizzati per la rilevazione: un questionario rivolto agli Assessorati alla Sanità; questionari di livello aziendale declinati per Distretti, rivolti ai Direttori Generali e ai Responsabili di Distretto; questionari per i pazienti (o loro caregiver) che usufruiscono di cure domiciliari e cui è possibile rispondere sin d’ora (a questo link); questionari per pazienti con patologia cronica (cardiopatie, patologie gastriche, neurologiche, muscolo-scheletriche, reumatologiche, respiratorie ecc.), ma che non usufruiscono di cure domiciliari (per la compilazione contattare l’indirizzo cnamc@cittqadinanzattiva.it).
I dati conclusivi del monitoraggio verranno presentati nel prossimo mese di luglio. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@cittadinanzattiva.it.

Il Monitoraggio dei Servizi sul Territorio – Fuori dall’Ospedale e dentro le mura domestiche, promosso dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, vede coinvolti:
° Quindici realtà regionali dello stesso Tribunale per i Diritti del Malato.
° Associazioni di pazienti (AIMA-Associazione Italiana Malattia di Alzheimer; AISLA-Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica; AISM-Associazione Italiana Sclerosi Multipla; ANMAR-Associazione Nazionale Malattie Reumatiche; Antea; Associazione Italiana Pazienti BCPO; Azione Parkinson; SIMBA-Associazione Italiana Sindrome e Malattia di Behçet; UILDM-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare; UNASAM-Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale).
° Interlocutori istituzionali, Professionisti della Salute, Società Scientifiche e Ordini Professionali (AIFI-Associazione Italiana Fisioterapisti; CARD-Società Scientifica delle Attività Sociosanitarie Territoriali; ANP CIA-Associazione Nazionale Pensionati Confederazione Italiana Agricoltori; Federfarma; Federsanità ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani; FIASO-Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere; FIMMG-Federazione Italiana Medici Medicina Generale; Direzione Marketing Strategico del Forum Pubblica Amministrazione; IPASVI-Federazione Nazionale Collegi Infermieri; CNOAS-Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali; Regione Veneto; SIMFER-Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione; SPI-Sindacato Pensionati Italiani CGIL).

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