Il Primo Maggio sia la festa di tutti i lavoratori!

E quindi anche di tutti i lavoratori con disabilità, che continuano purtroppo ad essere schiacciati da tassi pesantissimi di disoccupazione. Un messaggio specifico sui lavoratori con sindrome di Down arriva dall’Associazione AIPD, che pur potendo esibire numeri importanti sulle persone avviate a un’occupazione, sottolinea come anche in questo settore ci sia ancora tanto da fare, perché tutti, in ogni Regione italiana, abbiano una reale opportunità di trovare impiego, se è vero che ancora oggi, nel nostro Paese, solo il 13% degli adulti con sindrome di Down ha un lavoro e un contratto regolare

Realizzazione grafica elaborata dall'AIPD per il Primo Maggio

Una realizzazione grafica elaborata dall’AIPD, in occasione del Primo Maggio

Sono esattamente 238 gli inserimenti lavorativi di persone con sindrome di Down di cui si è occupata nell’ultimo biennio l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e a qualche giorno dal Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, questa stessa Associazione coglie l’occasione per ricordare l’importanza e il valore che i lavoratori con sindrome di Down hanno nel mondo del lavoro.
«Nel 2015-2016 – si legge infatti in una nota – come AIPD Nazionale abbiamo curato 98 avviamenti al lavoro tra stage e tirocini, mentre le nostre 50 Sezioni, da Nord a Sud della Penisola, hanno totalizzato 140 inserimenti lavorativi, di cui 26 assunzioni. E tuttavia, c’è ancora molto da fare, perché tutti, e in ogni Regione italiana, abbiano una reale opportunità di trovare impiego, se è vero che ancora oggi, in Italia, solo il 13% degli adulti con sindrome di Down ha un lavoro e un contratto regolare».

«In questi anni – dichiara Paolo Virigilio Grillo, presidente nazionale dell’AIPD – si è fatto un grandissimo lavoro per la partecipazione attiva al mondo del lavoro dei nostri figli e riteniamo che un grosso impulso sia stato dato dal cambio d’immagine promosso dalle due docu-fiction Hotel 6 Stelle nel 2014, cui abbiamo contribuito sostanzialmente. Quei due programmi, infatti, andati in onda su Raitre nella primavera e nell’autunno di tre anni fa, hanno permesso al grande pubblico di aprire finalmente gli occhi sulle capacità e le potenzialità dei nostri ragazzi, come risorse da sfruttare al meglio in un contesto lavorativo. In tal senso, il nostro Osservatorio sul Mondo del Lavoro si occupa proprio di offrire consulenza alle aziende, agli adulti con sindrome di Down e alle famiglie, per facilitare l’incontro tra domanda e offerta. Siamo quindi prima linea – dagli aspetti giuridici, all’accompagnamento nell’inserimento e tutoraggio sul posto di lavoro -, per accompagnare i nostri Soci a una vita autonoma, grazie a un contratto di lavoro».

Sono davvero numerosi, va detto, gli enti, le aziende e le realtà lavorative che hanno aperto le loro porte ai lavoratori con sindrome di Down: si va da Adecco a Decathlon, dagli alberghi e resort di lusso al settore della ristorazione (sia catene di fast food che piccole realtà), senza dimenticare la pluriennale collaborazione con il Quirinale e quella con il Corpo Forestale. «E tuttavia – commenta Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD -, pur avendo aumentato la collaborazione con aziende per il collocamento dei giovani e adulti con sindrome di Down, ribadisco quanto ancora ci sia da fare. E da parte nostra stiamo cercando di lavorare per questo anche in àmbito europeo, con il lancio del marchio VALUEABLE [se ne legga già ampiamente nel nostro giornale, N.d.R.], per rendere visibile l’impegno di quelle aziende che, come noi, credono che un lavoratore con sindrome di Down sia un valore aggiunto e offrendo il massimo aiuto alle aziende stesse, perché si valorizzi il potenziale di questi lavoratori. Il Primo Maggio è anche la loro festa!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AIPD (Marta Rovagna), ufficiostampaaipd@gmail.com.

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