Un’esperienza di nutrimento emotivo

«Con questo spazio ci poniamo l’obiettivo di intervenire sulla qualità della vita di persone con disabilità intellettive e relazionali, promuovendone una serie di esperienze senso-percettive in cinque diverse aree: neuropsicologica, affettivo/relazionale, della comunicazione, motoria e dell’autonomia»: viene presentata così la stanza multisensoriale inaugurata dalla Fondazione Piatti di Varese, presso il proprio Centro di Besozzo (Varese), uno spazio innovativo fatto di luci, colori, oggetti da toccare, musica e profumi, che pone al centro la persona con i suoi bisogni e le sue peculiarità

Stanza multisensoriale di Besozzo della Fondazione Piatti

Uno degli spazi della stanza multisensoriale inaugurata dalla Fondazione Reanto Piatti, presso il proprio Centro di Besozzo

Come già segnalato, è stata inaugurata nei giorni scorsi a Besozzo (Varese), presso il Centro Riabilitativo Semiresidenziale per l’Infanzia e l’Adolescenza della Fondazione Renato Piatti di Varese, una stanza multisensoriale, ambiente innovativo dove i protagonisti sono le luci, i colori, alcuni oggetti semplici da toccare, la musica soffusa e i profumi.
«Questo spazio – spiegano dalla Fondazione Piatti – sarà utile per intervenire sulla qualità della vita di persone con disabilità intellettive e relazionali, con l’obiettivo di promuoverne una serie di esperienze senso-percettive, andando a lavorare su cinque differenti aree: quella neuropsicologica, per stimolare l’attenzione e la memoria e sperimentare la capacità di modificare l’ambiente attraverso il proprio agire (relazione causa effetto); quella affettivo/relazionale, per promuovere il piacere di sperimentare e giocare provando sensazioni di sicurezza, curiosità, ricerca e stupore in un ambiente che favorisce il rilassamento; quella della comunicazione, per esprimere emozioni e stati d’animo; quella motoria, per provare il movimento nella sua globalità e stimolare la coordinazione oculo-manuale; e infine quella dell’autonomia, per potenziale la possibilità di scelta e di controllo di esplorazione degli stimoli e promuovere l’iniziativa personale».

Realizzato grazie al supporto di Tecniplast, Holcim Italia (oggi LafargeHolcim), Novartis e del Rotary Club Varese Ceresio, il nuovo spazio si rivolgerà a una quarantina di bambini e adolescenti ospiti del Centro di Besozzo. In particolare, si tratterà di trenta bimbi con disabilità neuromotoria e gravi compromissioni e otto bambini e adolescenti con problematiche relazionali e comportamentali, che verranno inseriti nel progetto con frequenza sistematica.
«In accordo con la nostra mission – spiega Vittoria Garganese, operatrice della Fondazione Piatti e referente del progetto – questa stanza multisensoriale pone al centro la persona con i suoi bisogni e le sue peculiarità, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di partecipazione. Siamo convinti che creare uno spazio speciale come questo ci permetterà di incontrare i nostri ospiti a un livello empatico più profondo e offrirà loro situazioni innovative di accoglienza, curiosità e benessere».
«Questo è un giorno speciale per i nostri ragazzi – ha dichiarato durante l’inaugurazione Cesarina Del Vecchio, presidente della Fondazione Piatti – che da oggi potranno vivere una nuova esperienza, non solo di benessere, ma anche di nutrimento emotivo. La nostra prima stanza multisensoriale è un progetto “che vive”. Potrà infatti crescere ed essere implementata e perfezionata nel tempo, per assecondare le diverse esigenze che i nostri ospiti manifesteranno nel tempo». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@fondazionepiatti.it (Benedetta Frattini).

Fondazione Renato Piatti
È stata costituita nel 1999 a Varese per volontà di alcuni soci dell’ANFFAS locale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), allo scopo di progettare, realizzare e gestire servizi a favore delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie.
Attualmente la Fondazione – che è un Ente a Marchio ANFFAS – gestisce 15 unità di offerta nelle Province di Varese e Milano, nelle quali si prende cura di circa 440 persone di tutte le età, grazie all’impegno di oltre 450 tra operatori e volontari.

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