A Pisa c’è la Bottega dei Miracoli

Tutti prodotti artigianali, provenienti da realtà sociali che hanno saputo riscattare le difficoltà e tra gli addetti alle vendite due giovani con sindrome di Down ai quali se ne aggiungeranno presto altri, in veste di tirocinanti: è questa, la Bottega dei Miracoli, aperta recentemente a Pisa, proprio alle spalle della Torre Pendente, negozio promosso dalla Caritas Diocesana e gestito dalla Cooperativa Sociale Alzaia, nata, quest’ultima, dalla collaborazione fra la Cooperativa Il Simbolo e l’AIPD pisana (Associazione Italiana Persone Down)

Inaugurazione della Bottega dei Miracoli a Pisa

Un’immagine dell’inaugurazione della Bottega dei Miracoli a Pisa

«La cosa che di cui siamo maggiormente orgogliosi è quello di avere realizzato un bel negozio in Piazza del Duomo e vorremmo che turisti e cittadini lo frequentassero non per dare una mano ai due ragazzi con sindrome di Down che vi sono impiegati, quanto perché i prodotti che trovano sugli scaffali sono di loro gusto e rispondono ai loro desideri ed esigenze. Ci piacerebbe, insomma, che venissero per gli stessi motivi per cui ciascuno di noi decide di frequentare un qualunque altro punto vendita».
Così Michele Schinella, presidente dell’AIPD di Pisa (Associazione Italiana Persone Down), parla della Bottega dei Miracoli, aperta recentemente proprio alle spalle della Torre Pendente di Pisa, negozio promosso dalla Caritas Diocesana e gestito dalla Cooperativa Sociale Alzaia, nata, quest’ultima, dalla collaborazione fra la Cooperativa Il Simbolo e la stessa AIPD pisana.
I prodotti venduti nel nuovo esercizio sono tutti artigianali e provengono da realtà sociali che hanno saputo riscattare le difficoltà, dalla cioccolata di Modica (Ragusa), che arriva da giovani donne vittime di violenza nel laboratorio don Dino Puglisi, ai prodotti “Made in carcere” delle donne detenute a Rebibbia, dai frutti dell’agricoltura biologica delle Terre di Loppiano (Firenze), l’azienda che si ispira all’economia di comunione del Movimento dei Focolari, fino a quelli di Libera, realizzati con materie prime provenienti dalle terre confiscate alle mafie.
E tra gli addetti alle vendite, come detto, vi sono anche Cesare e Annalisa, due giovani con sindrome di Down, ai quali nei prossimi mesi se ne affiancheranno altri, come tirocinanti, anch’essi con la medesima sindrome. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: informacaritas@caritaspisa.it; aipdpisa@aipd.it.

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