Un premio per l’impegno a fianco delle persone con disabilità

Il “Premio Rosa Camuna” è un’iniziativa della Regione Lombardia, nata per riconoscere pubblicamente l’impegno, l’operosità, la creatività e l’ingegno di coloro che si siano particolarmente distinti nel contribuire allo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della Lombardia stessa. Tale importante riconoscimento è andato per il 2017 a Luisella Bosisio Fazzi, da tanti anni attiva nel sostenere i diritti umani delle persone con disabilità e delle loro famiglie, «per l’instancabile impegno nella promozione di progetti socio-sanitari ed educativi»

Luisella Bosisio Fazzi e Nicola Fazzi all'ONU, marzo 2007

Luisella Bosisio Fazzi, con il figlio Nicola, al Palazzo delle Nazioni Unite di New York, il 30 marzo del 2007, in occazione della firma italiana della Convenzione (foto di Giulio Fazzi)

Il Premio Rosa Camuna è un’iniziativa della Regione Lombardia, nata per riconoscere pubblicamente l’impegno, l’operosità, la creatività e l’ingegno di coloro che si siano particolarmente distinti nel contribuire allo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della Lombardia stessa.
Questo importante riconoscimento è andato per il 2017 a Luisella Bosisio Fazzi, «per l’instancabile impegno nella promozione di progetti socio-sanitari ed educativi dedicati alle persone con disabilità e alle loro famiglie», come si può leggere nelle motivazioni.

Oltreché preziosa collaboratrice anche della nostra testata, Bosisio Fazzi ha a lungo presieduto il CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità), fino al 2008, quando tale organismo è confluito insieme al CID.UE (Consiglio Italiano dei Disabili per i rapporti con l’Unione Europea) nel FID (Forum Italiano sulla Disabilità), che rappresenta a livello europeo le istanze delle decine di organizzazioni aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità).
Nel Forum, la stessa Bosisio Fazzi fa parte del gruppo di lavoro che si occupa del monitoraggio della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, rispetto alla quale fu anche presente – come testimoniato dall’immagine qui a fianco pubblicata – alla sottoscrizione del Trattato da parte dell’Italia, nel marzo del 2007, a New York. Presiede infine la Fondazione Orizzonti Sereni (FONOS) ed è tesoriera della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH.

«Ringrazio la Regione Lombardia – ha dichiarato ricevendo il Premio Rosa Camuna 2017 – per questo riconoscimento che accetto con molta emozione. È un premio che dedico a tutte le Persone, anche a quelle senza una disabilità, perché sono le Persone, Donne e Uomini, che fanno bella e buona la comunità e la società in cui vivono ed operano. Per noi Persone con Disabilità è un premio alla nostra costante e tenace attenzione al rispetto dei diritti umani, delle nostre pari opportunità e di una nostra piena partecipazione alla vita sociale su base di uguaglianza con gli altri».
«Ringrazio inoltre l’Associazione La Nostra Famiglia – ha proseguito – che ha proposto e sostenuto la mia candidatura in qualità di presidente di FONOS, Fondazione che opera in sintonia con i suoi Soci Fondatori e in particolare con la stessa Nostra Famiglia, di cui si sente strumento attivo e concreto di diffusione della sua cultura e della sua filosofia, attraverso la tutela e il sostegno alla persona adulta con disabilità. Una concretezza  legata intimamente ai princìpi e ai valori fondativi portati avanti nel tempo e con continuità e declinati in azioni dove viene posta attenzione alla centralità della persona con disabilità e della sua famiglia e alla memoria dell’insegnamento spirituale di don Luigi Monza. Un insegnamento che chiede di attuare la carità evangelica attraverso uno stile operativo, particolare dove non si ragiona sul ciò che si può fare, ma sul ciò che si deve essere. E ringrazio poi la LEDHA, nella quale ho rafforzato le mie convinzioni e le mie strategie di rappresentanza delle persone con disabilità e dei loro interessi, con un pensiero particolare per colui che ne fu il presidente, scomparso proprio in questi giorni, vale a dire Fulvio Santagostini, che aveva sempre voluto una LEHDA forte, accanto ai diritti delle persone con disabilità».
«E per ultimo – ha concluso – ringrazio la mia famiglia (oggi siamo arrivati a undici persone), che mi sostiene e dove tutti insieme abbiamo costruito un luogo dove i punti di forza sono il ragionamento, la ricerca del compromesso, il saper trovare del buono e della buona fede da entrambi i lati di una discussione e nello sfruttarli per costruire ponti». (S.B.)

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