A fianco di chi non comunica con le parole

Si chiama “Anch’io posso comuniCAAre”, con preciso riferimento al metodo CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa), in quanto si tratta di un progetto sviluppato proprio a partire da tale strategia. A promuoverlo, ormai da sei anni, è stata l’Associazione bresciana Un Sorriso di Speranza, che domani, 1° giugno, ne ha organizzato il convegno conclusivo (“Anch’io posso comuniCAAre. Sei anni di storia insieme”), in collaborazione con il locale Istituto Comprensivo 2 “Rita Levi Montalcini”, presso la Sala Consiliare del Comune di Montichiari

Lettere dell'alfabeto che escono dalla bocca di un bimboSi chiama Anch’io posso comuniCAAre, e naturalmente la doppia a del verbo non è il frutto di un refuso, ma un preciso riferimento al metodo CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa), in quanto si parla di un progetto sviluppato proprio a partire da tale strategia.
A promuoverlo, ormai da sei anni, è stata l’Associazione bresciana Un Sorriso di Speranza, con sede operativa a Montichiari, che domani, giovedì 1° giugno, ne ha promosso il convegno conclusivo (titolo: Anch’io posso comuniCAAre. Sei anni di storia insieme), in collaborazione con il locale Istituto Comprensivo 2 “Rita Levi Montalcini” e presso la Sala Consiliare del Comune di Montichiari (ore 15-17.30).

«Questo progetto – spiega Anna Arioli, presidente di Un Sorriso di Speranza – nasce dalla volontà di alcuni nostri genitori che, riscontrando sui propri figli gli effetti della Comunicazione Aumentativa e Alternativa secondo l’approccio CMI (Cognitivo Motivazionale Individualizzato) della psicologa Maria Luisa Gava, hanno voluto dare la possibilità ad altri bambini, genitori, operatori e insegnanti di conoscere questo metodo utilissimo e fondamentale, soprattutto per coloro il cui linguaggio verbale è compromesso per via di una patologia invalidante».

Più che gli stessi dettagli tecnici del progetto, per altro, l’iniziativa, secondo Arioli, è particolarmente importante nel dimostrare «che introdurre la Comunicazione Aumentativa e Alternativa nelle scuole e creare un progetto che riesca a fare rete tra Famiglia, Scuola e Sanità, portando tutti a lavorare unitamente per il bene del minore con disabilità è davvero possibile. Noi a Montichiari lo facciamo da sei anni!». (S.B.)

Per approfondire ulteriormente le caratteristiche del progetto promosso dall’Associazione Un Sorriso di Speranza, accedere a questo link e anche a un articolo dell’insegnante Fabio Spicarelli, coordinatore del progetto stesso all’interno della scuola coinvolta. A questo link, infine, è disponibile il programma completo del convegno di domani, 1° giugno, a Montichiari.
Per ulteriori informazioni: anna.arioli@unsorrisodisperanza.it.

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