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La cura e l’assistenza delle persone con epilessia

Logo della LICE (Lega Italiana Contro l'Epilessia)È in corso fino a venerdì 9 giugno, all’Ergife Palce Hotel di Roma, con la partecipazione di numerosi specialisti di rango nazionale e internazionale, il 40° Congresso Nazionale della LICE (Lega Italiana contro l’Epilessia), Società Scientifica il cui obiettivo statutario è quello di contribuire alla cura e all’assistenza delle persone con epilessia, nonché al loro inserimento nella società, promuovendo e attuando ogni utile iniziativa per il conseguimento di tali finalità.

Tra i principali temi della tre giorni romana, da segnalare in particolare la sessione dedicata a Epilessia e manifestazioni funzionali, un argomento al confine tra neurologia e psichiatria e quella dell’8 giugno riguardante la Complessa interazione tra epilessia e cefalee.
L’importante argomento cardine del 9 giugno, infine, sarà Le crisi e l’epilessia nell’ambito dell’urgenza e dell’emergenza. (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo del Congresso. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa LICE (Paola Perrotta), ufficio.stampa@lice.it.

Sull’epilessia
Si stima che oggi siano affette da epilessia circa 50 milioni di persone nel mondo (6 milioni in Europa). Nella sola Italia si registrano circa 32.000 nuovi casi all’anno.
La malattia rappresenta un problema sociale e sanitario di grande rilievo, poiché nel mondo colpisce un numero di persone superiore alla somma di quante ad esempio sono affette da sclerosi multipla, malattia di Parkinson e distrofia muscolare e le stime più recenti calcolano che almeno una persona su dieci svilupperà una qualche forma di epilessia durante la propria vita.
Uno specifico approfondimento va fatto per l’età pediatrica, poiché l’epilessia rappresenta la principale malattia neurologica nei bambini e ogni anno circa cinque bambini su 1.000 sono colpiti da una forma di questa patologia. Essa costituisce inoltre la causa principale di ricorso alla terapia intensiva neonatale tra i bambini prematuri e tra quelli nati a termine. E questo è un evento grave, in quanto l’insorgenza precoce della malattia causa in molti casi deficit neurologici a lungo termine.
Va sottolineato, infine, che un’ampia quota di persone malate, compresa tra il 30 e il 40%, non risponde ad alcun trattamento terapeutico (farmacoresistenza) e che anche i farmaci sviluppati negli ultimi trent’anni non hanno modificato questa percentuale di insuccesso.

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