Subacquea per tutti nell’Orto di Nemo

Ovvero sette persone con diverse disabilità, che si sono immerse al largo di Noli, in provincia di Savona, per arrivare all’Orto di Nemo, il giardino sottomarino più famoso al mondo, dove sei serre subacquee perfettamente funzionanti producono aloe, basilico e altri tipi di colture. E ancora una volta, tra emozioni e divertimento, è stata subacquea per tutti, subacquea oltre ogni barriera

L'Orto di Nemo

Le serre subacquee dell’Orto di Nemo, a otto metri di profondità davanti alla costa di Noli (Savona), alle quali il 28 maggio sono arrivate in immersione anche sette persone con diverse disabilità di DDI Italy

Ancora una volta, il 28 maggio scorso, è stata una domenica di #subacqueapertutti, quando cioè un bel gruppo della nostra organizzazione [DDI Italy, N.d.R.] è andato alla scoperta del famoso Nemo’s Garden, vale a dire l’Orto di Nemo, il giardino sottomarino più famoso al mondo, dove sei serre subacquee perfettamente funzionanti producono aloe, basilico e altri tipi di colture.
Si tratta di una geniale intuizione avuta da Sergio Gamberini, ingegnere e presidente del Gruppo Ocean Reef Group, che cinque anni fa decise di unire le sue due grandi passioni, quella per il mare e la subacquea, con quella del giardinaggio e delle coltivazioni. Ne uscì un progetto stravagante e ambizioso. Il mix di luce, la temperatura costante intorno ai 26 gradi, l’umidità e le alte concentrazioni di anidride carbonica, l’assenza di insetti e parassiti favoriscono la crescita di germogli e piante. E in mezzo ad esse vi è un’imponente ricostruzione dell’Albero della Vita, alta 3 metri e larga 3 metri e mezzo, simbolo della pace e dello sviluppo. Il tutto a una profondità di circa 8 metri sul fondale a 100 metri dalla costa di Noli, in provincia di Savona.

Emozionati per questa nuova grande avventura, ci siamo dunque ritrovati puntualissimi in spiaggia, da dove sarebbe partita la nostra immersione. Gianni Fontanesi, coordinatore della struttura e guida della nostra “spedizione”, ci ha spiegato il funzionamento delle biosfere.
Molte sono state le domande su queste bizzarro e innovativo giardino e Gianni ci ha raccontato tutto nei minimi particolari, soddisfacendo ogni nostra curiosità.
Con tutte le informazioni logistiche, dunque, abbiamo prepariamo l’attrezzatura e ci siamo vestiti.

Eravamo in tantissimi: istruttori, accompagnatori e sette ragazzi con disabilità brevettati DDI, ovvero Alessandra, Claudio, David, Franco, Jorghe, Massimo e Sergio. Diverse disabilità, ma tutti uniti da una sola e unica passione, quella per il mare. Con noi erano Laura Marroni e Cristian Pellegrini, vicepresidente e responsabile marketing dell’organizzazione DAN Europe.
Abbiamo formato sei minisquadre, in modo tale da divertirci in massima sicurezza e per la prima volta anche Marroni e Pellegrini hanno avuto la possibilità di provare l’esperienza di accompagnare in acqua un subacqueo con disabilità. Mentre Laura si preparava con Jorghe, persona con paraplegia, Cristian si accordava con Sergio, persona ipovedente, sui segnali da utilizzare durante l’immersione.

E alla fine è arrivato il momento tanto atteso. Ci siamo avvicinati alla riva, di fronte a una baia senza onde, con il mare piatto, limpido e meravigliosamente accogliente. Tanti ombrelloni e bambini in una calda giornata che anticipava l’estate.
Pochi colpi di pinna ed eravamo già in prossimità delle boe indicanti il punto esatto per la discesa. Ed ecco davanti a noi spalancarsi lo spettacolo: un campo di mare, un fondale sabbioso su cui sono ancorate le sei serre sottomarine. Bolle di biosfera in cui germogliano diverse tipologie di piante, che dall’alto si vedono anche solo con maschera e boccaglio.
Curiosi le abbiamo aggirate. David, subacqueo con sindrome di Down, ci è entrato, per vedere e toccare da vicino le coltivazioni. All’interno è possibile togliersi maschera ed erogatore e parlare.
Comunicavano tra loro anche Sergio e il suo buddy (“compagno”) Attilio, che indossavano due maschere granfacciali Ocean Reef. Si scambiavano opinioni e impressioni: mentre Sergio toccava le biosfere e l’Albero della Vita, ripercorrendo sotto le dita ciò che gli aveva spiegato Gianni durante il briefing, Attilio gli raccontava ogni particolare. Sergio era entusiasta, nel ripercorrere realmente ciò che aveva sentito durante le spiegazioni. Toccava le cupole, i cavi che le sorreggono, le punte dell’Albero.

In un’atmosfera del tutto rilassata, abbiamo fatto diversi giri tutt’attorno e foto per ricordare un gran bel momento!
A un certo punto è giunta l’ora di uscire dall’acqua e così siamo risaliti in superficie, raggiungendo la riva, felici di questa nuova esperienza.
La trasferta è proseguita con altre foto e con un pranzo tutti insieme, per una giornata all’insegna del divertimento e delle emozioni. Ancora una volta #subacqueapertutti, subacquea oltre ogni barriera.

DDI Italy è la componente nazionale di DDI (Disabled Divers International), organizzazione non profit internazionale impegnata nella formazione alle discipline subacquee per persone con disabilità.

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