Quel che si dovrebbe fare per l’accessibilità dei concerti

Un codice comune di comportamento, una stretta collaborazione con le Associazioni di persone con disabilità e un unico interlocutore in tutta Italia, che si occupi della prenotazione e della vendita dei biglietti per le persone con disabilità: questo potrebbero e dovrebbero fare gli organizzatori di eventi musicali dal vivo nel nostro Paese, come emerge chiaramente anche da un’interessante Tesi di Laurea Magistrale – che mettiamo a disposizione dei Lettori – dedicata appunto all’“Accessibilità delle persone con disabilità agli eventi musicali dal vivo in Italia”

Persona con disabilità in carrozzina sollevata da tante mani a un concertoSiamo ben lieti di avere collaborato anche noi, nell’autunno dello scorso anno, a fornire dati utili all’elaborazione dell’interessante Tesi di Laurea Magistrale di Alice Cerafogli, presso l’Università Bocconi di Milano, dedicata all’Accessibilità delle persone con disabilità agli eventi musicali dal vivo in Italia. E oggi ben volentieri mettiamo a disposizione dei Lettori il testo integrale di tale studio (a questo link, in lingua inglese), nelle Conclusioni del quale Cerafogli scrive tra l’altro che «malgrado i tanti limiti e ostacoli tuttora esistenti in questo settore, il presente studio è stato in grado di elaborare almeno tre iniziative che gli organizzatori di concerti potrebbero – e da parte nostra aggiungiamo dovrebbero – mettere in pratica a breve termine: un codice comune di comportamento, una stretta collaborazione con le Associazioni di e per persone con disabilità, nonché la promozione di un unico interlocutore in tutta Italia, per la prenotazione e la vendita dei biglietti dei concerti alle persone con disabilità». (S.B.)

Gli interessati a ulteriori approfondimenti sullo studio di Alice Cerafogli possono scrivere direttamente alla nostra redazione (info@superando.it).

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