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Il giorno speciale di Yxxy, quando la normalità è fatta di tante diversità

Copertina della versione Inbook del libro "Yxxy. Un giorno speciale"

La copertina della versione Inbook (con testo integralmente in simboli) di “Yxxy. Un giorno speciale”

È stato recentemente presentato a Milano Yxxy. Un giorno speciale, albo illustrato da Licia Zuppardi, su testi di Marinella Michielotto, con la consulenza pedagogica di Silvia Li Puma, che è il primo titolo di una collana di racconti costruiti intorno al tema dell’inclusione, della socializzazione e dell’identità di genere, curata da Storie Cucite, casa specializzata in editoria per l’infanzia.
«Si tratta di un progetto – spiega la psicoterapeuta Silvia Li Puma – che ha preso vita diversi anni fa, quando, mentre lavoravo con la famiglia di un bambino con disabilità, ho colto la necessità di avere un libro che fosse in grado di rappresentarli, poiché non si rispecchiavano in nessuno dei personaggi delle storie proposte fino ad allora».
Yxxy racconta infatti le avventure e le emozioni vissute in occasione del primo giorno alla scuola dell’infanzia da Alexander (detto appunto Yxxy), un bimbo con disabilità pieno di entusiasmo e curiosità, che con le dovute difficoltà, ma anche prendendosi le sue belle soddisfazioni, affronta i compiti che la vita gli riserva.

Pensato per i bambini e scritto con un linguaggio adeguato ai più piccoli, il libro è il frutto di una mediazione tra l’aspetto pedagogico – grazie al quale i bambini possono trovarsi, scegliersi e identificarsi nei vari personaggi della storia – e l’aspetto narrativo ludico. Ma è anche il risultato di un lungo lavoro e della collaborazione di un gruppo di esperti, coordinati da Maria Martometti della Biblioteca oltre l’Handicap, nata nel 1985 come servizio di supporto alle famiglie all’interno dell’AIAS di Bolzano (Associazione Italiana Assistenza Spastici), che da oltre cinquant’anni – con il sostegno delle Istituzioni del proprio territorio – svolge attività a favore di persone con disabilità e che ha scelto Storie Cucite come casa editrice per la pubblicazione del libro.

C’è poi un ulteriore importante valore aggiunto per Yxxy, ovvero il fatto che oltre alla versione alfabetica, è stata pubblicata anche quella Inbook, ovvero con il testo integralmente espresso in simboli, ciò che costituisce uno degli elementi fondamentali della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA).
A curare quest’ultima operazione è stata la citata Maria Martometti, che spiega: «La storia di Yxxy è stata concepita inizialmente proprio come Inbook, per rendere la lettura accessibile a tutti. Essa racconta in modo chiaro un mondo in cui la normalità è costituita da tante diversità, e uno dei compiti della nostra Biblioteca oltre l’Handicap è sensibilizzare l’opinione pubblica a considerare appunto la diversità come una risorsa».

«Alla base di questo racconto – dichiara Patrizia Frassanito, confondatrice e responsabile per la comunicazione di Storie Cucite – c’e il tema dell’accoglienza, del confronto e della sperimentazione, con particolare attenzione agli aspetti emotivi e agli atteggiamenti assunti dai vari personaggi, che l’autrice Marinella Michielotto e l’illustratrice Licia Zuppardi hanno interpretato, prestando molta cura nella scelta dell’espressività del corpo e del linguaggio che rappresentano le emozioni. Nel suo primo giorno alla scuola dell’infanzia Yxxy vive un’esperienza di crescita importante che ogni bambino prima o poi affronta e con lui anche tutta la sua famiglia. Il primo giorno nel gruppo dei pari scopre che ci sono tanti “simili” – ovvero bambini – delle “sue stesse dimensioni”, che come lui hanno voglia di giocare e sperimentare. Da questa avventura emergono sentimenti contrastanti: da un lato le paure e le incertezze su come verrà accolto, ma allo stesso tempo l’eccitazione per la sua prima conquista di indipendenza; dall’altro lato le preoccupazioni dei genitori di dover lasciare se pur gradualmente il proprio bambino ad affrontare la comunità in un contesto non familiare».

Entrambe le versioni del libro, dunque, sia quella alfabetica che l’Inbook, vogliono essere uno stimolo per una riflessione dal punto di vista educativo, fornendo uno strumento utile a genitori, insegnanti, educatori, psicologi, operatori sociali e altri soggetti che si occupano di disabilità nell’infanzia, per affrontare il delicato argomento del distacco dall’ambiente familiare e del conseguente sviluppo dell’identità personale, come percorso di crescita di un bambino con bisogni speciali.
«Inoltre – sottolinea ancora Frassanito – la forza del libro in simboli risiede nella sua trasversalità: esso, infatti, non solo aiuta l’attenzione condivisa e l’ascolto da parte del bambino in difficoltà, ma è uno strumento collettivo, che mette ciascuno in condizioni di fruire del libro con maggiore autonomia e permette un’esperienza di vera condivisione, perche non e uno strumento che connota la disabilità di un singolo, ma un’opportunità che potenzia le possibilità d’accesso di tutti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Patrizia Frassanito (patriziafrassanito@storiecucite.it).

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