Ambasciatori di inclusione sociale sulle due ruote

Saranno veri e propri “ambasciatori di inclusione sociale” i pedalatori che parteciperanno alla terza edizione del “Fondazione Piatti Bike Tour”, in programma domani, 8 luglio, collegando sei Centri della Fondazione Renato Piatti di Varese, organizzazione che lavora ormai da molti anni, per far sì che le persone con patologie psichiche e intellettive e le loro famiglie possano vivere la miglior condizione di benessere possibile nell’arco di tutta la loro esistenza, senza discriminazioni fondate sulla disabilità

Partecipanti al "Fondazione Piatti Bike Tour" del 2016

Partecipanti al “Fondazione Piatti Bike Tour” dello scorso anno

Grazie al supporto della Società Ciclistica Alfredo Binda, tornerà domani, sabato 8 luglio, una nuova edizione del Fondazione Piatti Bike Tour, evento non competitivo dedicato agli amanti del ciclismo che vogliano misurarsi su un percorso che collega sei Centri della Fondazione Piatti presenti nella provincia di Varese.
La partenza è prevista nella prima mattinata dalla Nuova Brunella, il Centro Multiservizi per le Disabilità e la Famiglia inaugurato due anni fa a Varese, per arrivare poi al Centro Riabilitativo Semiresidenziale di Besozzo, al Centro Residenziale di Sesto Calende, al Centro Socio Sanitario di Busto Arsizio e al Centro Diurno di Bobbiate. Da qui, ripartenza per il “gran premio della montagna”, affrontando cioè le salite necessarie ad arrivare al Centro Residenziale di San Fermo, fino alla conclusione al Centro per Adolescenti di Fogliaro.
Per visitare dunque tutte le strutture previste dal Tour, bisognerà pedalare per più di 100 chilometri, «ma la fatica – come sottolineano gli organizzatori – sarà alleviata dagli ospiti dei diversi Centri che, insieme ai volontari e agli operatori, prepareranno bevande e stuzzichini per rifocillare i partecipanti, accogliendoli festosi ad ogni tappa».

«Partecipare al Fondazione Piatti Bike Tour – sottolinea Michele Imperiali, direttore generale della Fondazione Renato Piatti – vuol dire affrontare una duplice sfida, sia sportiva, con l’obiettivo di tornare a casa con il maggior numero di Centri visitati e di chilometri percorsi, sia esistenziale, data in questo caso dall’incontro con persone e luoghi non comuni. In altre parole, un’esperienza unica nel suo genere, che unisce al piacere di pedalare le emozioni di far parte di una “Comunità che cura”. Nella fattispecie i ciclisti partecipanti saranno veri e propri “ambasciatori dell’inclusione sociale”».

Da segnalare che il ricavato della manifestazione (10 euro è la quota di partecipazione, aperta a persone maggiorenni, dotate di una bicicletta sicura e rigorosamente di casco, oltreché con un minimo di allenamento e, soprattutto, il rigoroso rispetto delle norme del Codice della Strada) sarà devoluto dalla Società Ciclistica Alfredo Binda in favore del Progetto SALVACUORE, per estendere al maggior numero possibile di operatori la formazione all’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici di cui sono dotati numerosi centri della Fondazione Piatti.
Ricordiamo in conclusione che quest’ultima è nata nel 1999 per volontà di alcuni Soci dell’ANFFAS locale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), e lavora per far sì che le persone con patologie psichiche e intellettive e le loro famiglie possano vivere la miglior condizione di benessere possibile nell’arco di tutta la loro esistenza, senza discriminazioni fondate sulla disabilità, creando le condizioni per sviluppare o recuperare le loro capacità ed autonomie e per favorirne l’inclusione sociale. A tal fine vengono offerti servizi di cura e assistenza differenziati per esigenze ed età, mirati alla ricerca degli opportuni sostegni individuali in grado di favorire le autonomie e l’inclusione sociale. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Benedetta Frattini (benedetta.frattini@crispi77.it).

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