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La Toscana punta sulle persone piuttosto che sulle strutture

Giovane donna con disabilità alla finestra insieme a un amicoSecondo quanto riferisce l’Agenzia «Redattore Sociale», sono 11,2 i milioni di euro pronti in Toscana (5 dal Governo, gli altri dall’Amministrazione Regionale, con la possibilità anche di risorse provenienti da privati), per finanziare, nei prossimi tre anni, progetti nell’àmbito del cosiddetto “Dopo di Noi”, ovvero segnatamente in riferimento alla Legge 112/16 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare).

«I vari interventi – è stato reso noto dall’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali – verranno costruiti all’insegna della coprogettazione, ovvero attraverso una sinergia tra le Società della Salute/Zone Distretto, le Associazioni e le Fondazioni che si occupano di disabilità. I servizi realizzati dovranno essere flessibili e personalizzabili, per rispondere efficacemente alle legittime aspirazioni delle persone con disabilità beneficiarie degli interventi stessi i quali, per essere finanziabili, dovranno prevalentemente essere volti alla realizzazione di soluzioni per l’abitare e per l’attivazione di percorsi di accrescimento dell’autonomia e della consapevolezza delle persone con disabilità prive del sostegno familiare». «Più in generale – aggiungono dall’Assessorato Regionale -, l’idea è quella di definire una vera e propria filiera che possa sostenere le persone con disabilità, già nel “Durante Noi”, per acquisire, accrescere e consolidare le autonomie e la fiducia, realizzando concretamente l’integrazione sociale e la cittadinanza attiva nella comunità di riferimento».

«Vogliamo mettere la persona al centro – sottolinea Stefania Saccardi, assessore regionale alle Politiche Sociali della Toscana -; preferiamo infatti concentrarci sulle persone, piuttosto che sulle strutture, cosicché, attraverso i fondi stanziati, uno dei principali obiettivi sarà quello di creare percorsi specifici e individuali, affinché le persone con disabilità possano vivere con la maggiore autonomia possibile. E laddove possibile, proveremo a individuare percorsi di fuoriuscita dalle strutture delle stesse persone con disabilità».

Anche alcune criticità della Legge 112/16 vengono per altro individuate dall’Assessorato Regionale Toscano, tra le quali innanzitutto «la necessità di definire gli standard di Livelli Essenziali di tipo Sociale, «in quanto – si dichara – al pari dei Livelli Essenziali di Assistenza Sanitari, potrebbero costituire un riferimento certo per la programmazione dei servizi, riducendo la variabilità territoriale e dunque le diseguaglianze». (S.B.)

Ringraziamo per la segnalazione Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa).

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