Ancora verso Santiago, per accrescere le autonomie e le capacità

«Se camminare fa bene alla salute, nel nostro caso aiuta principalmente lo spirito, alleviando il senso di ansia e allontanando stereotipie e “comportamenti problema”»: a dirlo è Alberto Brunetti, presidente dell’ANGSA della Spezia, il cui gruppo di familiari, amici e giovani con autismo partirà oggi, 17 luglio, per una nuova “avventura” sul celebre Cammino di Santiago di Compostela, esperienza rivelatasi tanto positiva negli anni scorsi

ANGSA la Spezia, Cammino di Santiago

Foto di gruppo durante una delle tappe che negli anni scorsi hanno portato le persone dell’ANGSA spezzina a Santiago di Compostela

Lo abbiamo raccontato anche noi “passo dopo passo”: nel 2015 era stato il Cammino Francese, lo scorso anno quello Portoghese. Questa volta i familiari e gli amici dei giovani con autismo dell’ANGSA della Spezia (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) e della Fondazione Il Domani dell’Autismo, ad essa legata, stanno per avventurarsi sulla Strada Inglese del celebre Cammino di Santiago di Compostela, il lungo percorso che i pellegrini intraprendono fin dal Medioevo, per giungere al Santuario della città iberica presso cui ci sarebbe la tomba dell’apostolo Giacomo il Maggiore (se ne legga anche nel box in calce).

«Quando siamo partiti il primo anno – racconta Alberto Brunetti, presidente dell’ANGSA spezzina -, abbiamo affrontato questa esperienza con un po’ di timore, legato soprattutto all’imprevedibilità degli eventi con cui avremmo dovuto cimentarci ogni giorno e per le mutevoli condizioni che avrebbero potuto alimentare nei nostri ragazzi incontrollabili stati di ansia e “comportamenti problema”. Fortunatamente, a parte qualche raro episodio conclusosi comunque positivamente e che ha permesso ai ragazzi di crescere, non ci siamo mai trovati in condizione di disagio o difficoltà. Anzi, il Cammino si è rivelato un vero toccasana per i nostri figli che, seppure in pochi giorni, hanno visto accrescere le proprie autonomie e capacità, adattandosi velocemente ai cambiamenti di routine. Per questo motivo, tale esperienza è diventata una meta quasi obbligata e inserita nei nostri progetti annuali, perché ci offre appunto la possibilità di prendere coscienza di nuove realtà a contatto con luoghi e persone con caratteristiche ben diverse da quelle a cui i nostri figli sono abituati a confrontarsi durante la quotidianità. Se infatti camminare fa bene alla salute, nel nostro caso aiuta principalmente lo spirito, alleviando il senso di ansia e allontanando stereotipie e “comportamenti problema”».

Partenza dunque nella giornata di oggi, 17 luglio, dall’aeroporto bergamasco di Orio al Serio, con destinazione Santiago, dove, una volta sbarcato, il gruppo dell’ANGSA si porterà in pullman verso Ferrol, per poi percorrere in totale 130 chilometri sul Cammino Inglese, come detto, e ripartire alla volta di casa il 24 luglio, il tutto insieme anche, per la prima volta, a una ragazza con autismo.
«I luoghi di partenza – spiega Brunetti, a proposito del Cammino Inglese – sono i porti di La Coruña o Ferrol, ove arrivavano via mare i pellegrini provenienti dai Paesi del nord Europa. L’utilizzo di questa via era giustificato dalla rapidità e dall’economicità del tragitto, anche se si presentava rischioso per i pericoli di naufragio e di attacco da parte dei pirati. Con il vento buono il viaggio durava meno di una settimana. Le navi erano principalmente di nazionalità inglese, danese, islandese, norvegese e francese». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@angsalaspezia.it.

Il Cammino di Santiago di Compostela
Nel IX secolo, nella Diocesi di Iria Flavia, l’eremita Pelagio ebbe una visione in cui gli apparvero delle luminarie nel cuore di una selva, mentre udiva cantare gli angeli. Egli avvertì dell’accaduto il vescovo Teodomiro, il quale, accorso sul posto, scoprì una tomba che conservava i resti di tre individui, dei quali uno aveva il capo mozzato ed era identificato dalla scritta «Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé». Sul luogo della tomba venne costruita, per ordine di Alfonso re delle Asturie, la prima Cattedrale, dove nell’893 presero dimora i primi monaci benedettini, e attorno ad essa sorse la città di Santiago di Compostela.
Al di là della tradizione, gli scavi archeologici effettuati nel XX secolo hanno mostrato come sotto alla cattedrale jacopea si trovi una necropoli cristiana, romana e germanica, databile ai secoli I-VII d.C. La città di Santiago prese così il nome dall’Apostolo e tradizionalmente dal “Campo di stelle” della visione di Pelagio, iniziando ben presto ad accogliere i primi pellegrini.
Il Cammino più importante per giungervi è quello Francese, percorso appunto dai pellegrini provenienti dalla Francia, ma ad esso si sono via via affiancati molti altri “Cammini”.

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