La ricerca che apre le proprie porte

Giocattoli “intelligenti” a sostegno dello sviluppo cognitivo e sociale, il funzionamento delle patologie neurodegenerative, i robot e la realtà virtuale al servizio della disabilità, la diversità genetica umana, i videogiochi d’azione utilizzati per migliorare le abilità di lettura: tutto ciò e molto altro sarà al centro oggi, 10 novembre, della terza edizione di “Scopriamo la ricerca”, serata in cui l’IRCCS Medea di Bosisio Parini (Lecco) (Associazione La Nostra Famiglia) aprirà ancora una volta le porte dei propri laboratori ai giovani che vorranno avvicinarsi alle scienze biomediche

Ricercatore e giovani durante "Scopriamo la ricerca" all'IRCCS Medea di Bosisio Parini (Lecco)

Spiegazione di un ricercatore a due giovani, durante una delle precedenti edizioni di “Scopriamo la ricerca”

Progettare giocattoli “intelligenti” a sostegno dello sviluppo cognitivo e sociale, capire le patologie neurodegenerative grazie al moscerino della frutta, utilizzare la riabilitazione robotizzata con il supporto della realtà virtuale, scoprire la diversità genetica umana e come l’uomo si sia adattato all’ambiente in cui vive, utilizzare gli action videogame (“videogiochi d’azione”), per migliorare le abilità di lettura…
Si potrà capire tutto ciò, partecipando nel tardo pomeriggio di oggi, 10 novembre (dalle 18.30) alla terza edizione di Scopriamo la ricerca, serata in cui l’IRCCS Eugenio Medea di Bosisio Parini (Lecco) (Associazione La Nostra Famiglia) aprirà ancora una volta le porte dei propri laboratori ai giovani che vorranno avvicinarsi alle scienze biomediche.
Dopo il tutto esaurito delle precedenti edizioni – delle quali la nostra testata si era occupata a suo tempo – anche quest’anno le persone verranno guidate dai ricercatori alla scoperta di alcuni campi di indagine particolarmente innovativi, suddivisi in nove percorsi tematici (qui di seguito riassunti uno per uno) e in tre differenti fasce orarie.

Disturbi dell’apprendimento e della comunicazione: cause e metodi di intervento
In questo àmbito verrà illustrato un nuovo progetto longitudinale che ha l’obiettivo di dimostrare l’efficacia di training sperimentali con action videogame (“videogiochi d’azione”) su bambini a rischio di dislessia.
I ricercatori spiegheranno anche una nuova tecnica di imaging che utilizza la luce nel vicino infrarosso e permette di indagare in modo semplice e sicuro le variazioni di ossigenazione sanguigna associate all’attività cerebrale.
Il BabyLab illustrerà infine quali siano gli indicatori precoci di rischio e le traiettorie evolutive tipiche e atipiche misurati fin dal primo anno di vita nell’area dei disturbi del linguaggio e dello spettro autistico.

Sanità in rete e nuove tecnologie per i disturbi del neurosviluppo
Come coniugare la riabilitazione infantile con il divertimento? Un ruolo di primo piano spetta alle tecnologie multimediali e ai giochi. In particolare, verranno illustrati progetti che studiano giochi smart (“intelligenti”), per la comunicazione e la socializzazione, come Giok, un simpatico alieno che coinvolge i bambini dai 3 ai 5 anni in attività, stimolando le abilità di problem solving (“risoluzione dei problemi”).
Verrà poi presentato, anche con una parte interattiva, l’utilizzo della musica per lo sviluppo del linguaggio e la progettazione di ambienti immersivi e tavoli multi-touch, senza dimenticare i genitori, che potranno conoscere nuove App per la cura dei loro figli, come MedicalBIT, un progetto che mira a costruire un sistema di consulenza e screening online, nonché una rete di professionisti. In particolare, all’interno di questo sistema verranno presentate le applicazioni WIN4ASD, finalizzata allo screening precoce dei disturbi dello spettro autistico, e AppAndAutism, piattaforma che consente di identificare applicazioni per bambini e adolescenti con diagnosi di disturbo dello spettro autistico.

Il labirinto della mente
Tutto quello che ci passa per la testa, da quello che sentiamo a quello che speriamo o temiamo, prende forma nel nostro cervello, che funziona come un software gigante e velocissimo in cui i messaggi passano attraverso impulsi elettrici e chimici. I ricercatori del Medea mostreranno come alcuni farmaci possano intervenire su questi messaggi, per modulare emozioni e comportamenti: un vero e proprio salto dietro le quinte della psicofarmacologia, per approcciare la “chimica dei sentimenti e dei comportamenti”.
E ancora: stressati si nasce? A tal proposito verrà spiegato l’intreccio tra ormoni, comportamento e cure materne per l’evoluzione delle emozioni e dei comportamenti. Sarà anche possibile conoscere l’importanza dello studio del movimento, per capire i disturbi del comportamento alimentare.

I network cerebrali
Costituito da oltre 80 miliardi di cellule, il cervello umano è uno dei più complessi sistemi del nostro pianeta. Capire come funziona è la chiave per comprendere ciò che ci rende umani e per trattare alcune delle malattie che più ci spaventano.
L’analisi dei network cerebrali è oggi possibile grazie allo sviluppo di sofisticate tecniche di imaging e di analisi del segnale elettrico generato dai neuroni.

Viaggio nel mondo dell’ipovisione
Qui verranno proposti percorsi nei quali sperimentarsi nelle situazioni di cecità e ipovisione, con l’uso di occhiali simulatori e bende. Il viaggio porterà i giovani partecipanti a provare alcune difficoltà vissute dai bambini ciechi o gravemente ipovedenti. Verranno poi illustrati alcuni ausili che consentono a questi ultimi di accedere agli apprendimenti scolastici e di ampliare le loro possibilità di autonomia.

Tecnologie assistive per l’autonomia
Il Centro Ausili del Medea illustrerà modalità alternative per interfacciarsi e controllare il computer e altri strumenti informatici, in particolare joystick e trackball, sistemi di puntamento con movimento del capo, di puntamento oculare e di riconoscimento vocale.

Cosa raccontano i nostri geni?
I ricercatori spiegheranno la diversità genetica umana e come l’uomo si sia adattato all’ambiente in cui vive, mostrando, ad esempio, come il moscerino della frutta ci aiuti a capire le patologie neurodegenerative.
Illustreranno anche il ruolo del sequenziamento del genoma nella comprensione dei meccanismi alla base delle patologie e nello sviluppo di nuove terapie per il loro trattamento, oltre all’importanza della farmacogenetica, che lega l’efficacia e la sicurezza dei farmaci anche ad alcune particolarità genetiche individuali.

Robot e realtà virtuale al servizio della disabilità
L’introduzione di dispositivi ad alta tecnologia sta letteralmente cambiando il volto della riabilitazione, affiancando e potenziando i trattamenti tradizionali e fornendo così nuove opportunità per migliorare le performance percettivo-motorie e cognitive.
Verranno dunque illustrati i laboratori di riabilitazione robotica, come il Lokomat, che sostiene il piccolo paziente mentre lo assiste nel movimento delle gambe, l’Armeo, che favorisce la rieducazione del braccio e della mano mentre il bambino esegue dei videogiochi, e il Grail, laboratorio di analisi del movimento in ambiente di realtà virtuale.

Relazionarsi con il mondo: dall’esperienza dei neonati ai deficit neurologici
Si farà luce sulle capacità sociali e le esperienze nei primi anni di vita, che condizionano in maniera fondamentale il successivo sviluppo socio-emozionale e la qualità della vita di un bambino. Verrà anche spiegato il ruolo del cervelletto, vero e proprio “direttore d’orchestra” del funzionamento cognitivo. (C.T., G.B. e S.B.)

Per partecipare alla terza edizione di Scopriamo la ricerca  è necessario effettuare la prenotazione ai laboratori tramite questo link. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Associazione La Nostra Famiglia, ufficio.stampa@lanostrafamiglia.it (Cristina Trombetti, Giovanni Barbesino).

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo