L’ANFFAS e la Giornata del 3 Dicembre: meglio i fatti delle parole

«Andando oltre le consuete parole celebrative, vogliamo dare un segno tangibile di concretezza nell’àmbito dei diritti delle persone con disabilità e della promozione di una società realmente inclusiva con pari opportunità per tutti»: così l’ANFFAS spiega la scelta di celebrare il 3 Dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, con due eventi a Roma, ovvero un convegno domani, 1° dicembre, sull’applicazione della Legge sul “Durante e Dopo di Noi” e la presentazione, il 2 dicembre, di un nuovo progetto, sul diritto di decidere in autonomia da parte delle persone con disabilità

Italiana Autorappresentanti In Movimento “Io Cittadino!” dell'ANFFAS

Foto di gruppo, in occasione di un incontro della Piattaforma Italiana Autorappresentanti In Movimento “Io Cittadino!”, promossa dall’ANFFAS (in primo piano, secondo da sinistra, Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS)

Trasformazione verso una società sostenibile e resiliente per tutti: è il tema scelto quest’anno per l’ormai prossima Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre e l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) lo celebrerà con due eventi organizzati a Roma, vale a dire il convegno nazionale di domani, 1° dicembre, intitolato Legge 112/16 – Dalle parole ai fatti… Gli atti applicativi delle Regioni a confronto e la presentazione del progetto Capacity: la legge è eguale per tutti – Modelli e strumenti innovativi di sostegni per la presa di decisioni e per la piena inclusione sociale delle persone con disabilità intellettive (sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), in programma per sabato 2 dicembre.
«Si tratta di una scelta precisa – spiegano dall’ANFFAS Nazionale – dettata dalla volontà di andare oltre le consuete parole celebrative e dare invece un segno tangibile di concretezza nell’àmbito dei diritti delle persone con disabilità e della promozione di una società realmente inclusiva con pari opportunità per tutti».

Come procede, soprattutto a livello territoriale, l’applicazione della Legge 112/16, meglio nota come “Legge sul Dopo di Noi” (ma anche sul “Durante Noi”)? È stata compresa l’importanza del progetto individualizzato per le persone con disabilità?
Ruoterà attorno al tentativo di rispondere a questi quesiti il convegno di domani, 1° dicembre, rispetto al quale, spiegano dall’ANFFAS, «a pochi mesi dall’entrata in vigore ufficiale della Legge 112/16, attesa per decenni dalle persone con disabilità e dai loro familiari, abbiamo deciso di dedicare una giornata per rispondere a quelle domande, focalizzandoci in particolare sul confronto tra i vari Piani Attuativi Regionali, sulla valutazione multidimensionale per l’applicazione della norma, sulla costruzione del progetto individualizzato, come da Legge 112, attraverso “matrici ecologiche” e dei sostegni, sulla costruzione del progetto di convivenza e su un focus riguardante il franchising sociale* della Fondazione Nazionale Dopo di Noi ANFFAS».

L’incontro del 2 dicembre, invece sarà dedicato a un nuovo progetto dell’ANFFAS, che si chiama, come detto, Capacity: la legge è eguale per tutti e che è volto a sperimentare modelli innovativi di sostegno al processo decisionale per le persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo, in linea con quanto previsto dall’articolo 12 (Uguale riconoscimento dinanzi alla legge) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, al fine di promuoverne la piena inclusione sociale e la partecipazione alla cittadinanza attiva.
«È un progetto ambizioso – viene sottolineato ancora dall’ANFFAS – che prevede anche la partnership di organismi internazionali come Inclusion Europe e l’EDF (European Disability Forum), e nel cui àmbito verrà svolta un’analisi del sistema giuridico normativo italiano in relazione alla concreta attuazione dell’articolo 12 della Convenzione ONU, anche a confronto con i sistemi introdotti a livello europeo e internazionale, oltre a una sperimentazione di modelli e pratiche innovativi di sostegno al processo decisionale, attraverso la creazione di Toolkit (guide, tutorial, esercizi, risorse informatiche) rivolti a persone con disabilità, famiglie, operatori dei servizi, operatori dei sistemi di giustizia e del sociale. Sia l’analisi normativa che i Toolkit saranno realizzati con il supporto di un task-force composta da persone con disabilità intellettive, famiglie, esperti giuridici ed esperti nell’ambito sociale-educativo».

Da segnalare, a tal proposito, i contributi di particolare rilievo che saranno portati il 2 dicembre da Serena Amato, viceportavoce della Piattaforma Italiana Autorappresentanti In Movimento “Io Cittadino!”, basata su un noto progetto, promosso anch’esso dall’ANFFAS, e di Senada Halilcevic, presidente dell’European Platform of Self-Advocates, che illustreranno ai presenti l’importanza dell’articolo 12 della Convenzione ONU e del collegato diritto di decisione in autonomia per le persone con disabilità. (S.B.)

*Il “franchising sociale” è un processo attraverso il quale il creatore di un collaudato progetto sociale, il “franchisor”, al fine di diffondere i valori del progetto e aumentare la qualità dei prodotti/servizi (massimizzazione dell’impatto sociale), consente ad altri, i “franchisees”, di replicare il modello collaudato e di usare il marchio, per ottenere risultati sociali, sviluppo di sistema e informazioni sull’impatto sociale. Generalmente, il franchising sociale può essere definito come l’adattamento di tecniche di franchising commerciale in progetti orientati a realizzare benefici sociali nel settore no-profit.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

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