Una guida proprio a portata di tutti

Si chiama “Udine, una città a portata di tutti” ed è una guida accessibile realmente a trecentosessanta gradi, dedicata ad alcuni dei più importanti monumenti della città friulana. La pubblicazione, presentata nei giorni scorsi, si basa essenzialmente sui princìpi sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, diventando utile a tutte le persone, anche a quelle con disabilità intellettive e visive, oltreché ai bambini, agli anziani e agli stranieri

Francesca Stella presenta guida accessibile di Udine, novembre 2017

Francesca Stella, giovane donna con sindrome di Down, formatrice nazionale del linguaggio “Easy to Read” (“facile da leggere”), presenta la guida accessibile di Udine

Udine, una città a portata di tutti: è questo il titolo di una guida accessibile di Udine, realmente a trecentosessanta gradi, dedicata ad alcuni dei più importanti monumenti della città friulana e nata grazie alla collaborazione tra le Associazioni ANFFAS (Associazione Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), ANFAMIV (Associazione Nazionale Famiglie dei Minorati della Vista), Casa dello Chef FVG, Tetra-Paraplegici FVG e Oltre lo Sport.

Basata essenzialmente sui princìpi sanciti dall’articolo 9 (Accessibilità) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, la guida è utilizzabile da tutte le persone, anche con disabilità intellettive e visive, oltreché da bambini e persone anziane.
Per ogni monumento, infatti, ci si è avvalsi di diversi strumenti di comunicazione: del cosiddetto linguaggio facile da leggere (Easy to Read) e da capire per le persone con disabilità intellettiva, per i bambini, gli anziani o anche per le persone straniere, ma anche di una tavola tattile in thermoform con scrittura Braille per i non vedenti.

La presentazione pubblica è avvenuta nei giorni scorsi, presso il Salone del Consiglio Provinciale di Udine, alla presenza di numerose persone convenute per l’occasione, tra le quali anche gli studenti del Liceo Artistico Sello.
Dopo il saluto di Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine, che ha lodato l’iniziativa, è intervenuta Maria Cristina Schiratti, presidente dell’ANFFAS di Udine, che ha proposto un inquadramento normativo generale, a partire dalla Convenzione ONU, spiegando cosa si intenda esattamente per accessibilità cognitiva, e soffermandosi poi sul progetto europeo Pathways II – Creazione di percorsi di apprendimento permanente per adulti con disabilità intellettiva, di cui si è già parlato approfonditamente anche sulle pagine del nostro giornale.
Successivamente, Francesca Stella, giovane con sindrome di Down, formatrice nazionale per il linguaggio Easy to Read, ha letto alcune parti della pubblicazione, permettendo di comprendere a fondo il “corpo del testo”.
Dal canto suo, Edda Calligaris, presidente dell’ANFAMIV, ha spiegato come le persone con minorazioni visive potranno sperimentare i percorsi artistici udinesi proprio grazie a questa guida.
A tal proposito, va tuttavia ricordato che ancora oggi a Udine – come del resto in tutte le città italiane – l’accessibilità è una condizione presente “a macchia di leopardo”. Un esempio per tutti può essere l’annoso problema relativo alla sistemazione della rampa di accesso a Piazza San Giacomo, che fa parte dei monumenti più importanti di Udine inseriti nella guida e del quale avevamo già parlato in un nostro precedente articolo. Bloccata per anni dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, quella rampa è tuttora in attesa di sistemazione, a causa di una burocrazia lenta e, se possiamo dirlo, inaccessibile…

Concludendo l’incontro, Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS, ha nuovamente riportato l’attenzione sulla Convenzione ONU, ritenendola il fulcro del percorso di lavoro che ha portato all’elaborazione della guida di Udine. «Un riferimento – ha dichiarato – all’interno del quale troviamo i princìpi di quello che siamo oggi, perché le premesse sono importanti per raggiungere lo scopo. Per comprendere le leggi, infatti, dobbiamo avere la consapevolezza che esiste una diversità tra il concetto di integrazione e quello di inclusione, il primo dei quali fa riferimento a un modello organizzato e normato. E tuttavia, ciò che non riesce ad integrarsi viene escluso, per questo dobbiamo parlare di società inclusiva, più che di integrazione, perché solo la realtà inclusiva si modella a seconda delle esigenze, a prescindere dalla condizione di ognuno».
«In tutto questo percorso – ha concluso Speziale – l’accesso alla conoscenza, alla comprensione e informazione, diventa la chiave per l’accessibilità universale».

Da ricordare infine che – dopo la presentazione e l’ottimo pranzo curato dalla Cooperativa Sociale Al Benzachi di Udine, fondata dal papà di Federico, giovane con sindrome di Down che vi lavora – nel pomeriggio è stato possibile visitare alcuni dei monumenti citati in Udine, una città a portata di tutti, condotti dalle stesse persone con disabilità intellettiva e visiva che hanno collaborato all’elaborazione della guida.

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