Il disability manager dev’essere una figura terza e imparziale

«Sulla scelta del disability manager per il Comune di Torino ci sentiamo presi in giro. Gli Assessori chiedono il nostro parere e ci propongono una bozza di Delibera, che noi condividiamo. Ma quando poi è il momento di decidere, l’Amministrazione fa scelte radicalmente opposte»: lo hanno scritto sei Associazioni del capoluogo piemontese in una lettera inviata alla Sindaca e agli Assessori di riferimento, ove si ribadisce la necessità che la figura del disability manager sia terza e imparziale, da scegliere cioè all’esterno della macchina comunale

Dito puntato di un uomo«Sulla scelta del disability manager per il Comune di Torino ci sentiamo presi in giro. Gli Assessori chiedono il nostro parere e ci propongono una bozza di Delibera, che noi condividiamo. Ma quando poi è il momento di decidere, l’Amministrazione fa scelte radicalmente opposte»: è questo, in sintesi, il contenuto di una lettera che sei Associazioni torinesi (l’ANFFAS-Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, l’APIC-Associazione Portatori Impianto Cocleare, l’APRI– Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti, l’ATE-Associazione Traumi Encefalici, il CP-Coordinamento Paratetraplegici Piemonte e l’UICI-Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) hanno inviato alla sindaca di Torino Chiara Appendino e agli assessori Sonia Schellino (Politiche Sociali) e Marco Giusta (Pari Opportunità).
Si tratta di una lettera dai toni duri [se ne legga a questo link il testo integrale, N.d.R.], nella quale si lamenta un comportamento scorretto da parte del Comune.

Sono gli stessi firmatari a ripercorrere, punto per punto, la vicenda. «Durante una riunione del 14 settembre – scrivono infatti -, aperta a tutte le Associazioni a tutela delle persone con disabilità, l’assessore Giusta aveva illustrato il contenuto di una bozza di Delibera Comunale per la definizione dei criteri da utilizzare nella ricerca del disability manager. In tale occasione l’Assessore stesso aveva precisato che un disability manager individuato tramite avviso interno all’Ente non avrebbe potuto garantire un efficace ruolo di monitoraggio e coordinamento super partes. Pertanto l’Amministrazione aveva deciso di individuare quella figura all’esterno della macchina comunale».
Quel punto di vista era stato del tutto condiviso dai diretti interessati, tant’è vero che, a metà ottobre, era stata fatta circolare una bozza di Delibera, cui le Associazioni avevano dato parere favorevole (al netto di qualche marginale proposta di modifica), con queste parole: «Abbiamo accolto con favore il criterio della ricerca del disability manager all’esterno dell’Amministrazione Comunale e ci siamo complimentati per il coraggio dimostrato dall’assessore Giusta, il quale, a sua volta, ci ha ringraziati per il confronto costruttivo».

Due mesi più tardi, però, l’amara sorpresa: «Il 14 dicembre, tutte le buone intenzioni espresse dal Comune di Torino sono state spazzate via dalla pubblicazione di un sorprendente avviso dai contenuti distanti anni luce rispetto a quanto illustrato alle Associazioni».
«Ci teniamo a ribadire – proseguono i firmatari della lettera – che a nostro parere il disability manager dev’essere una figura terza e imparziale. Ovviamente il Comune di Torino è libero di ricercare tale figura dove crede, ma allora non si spiega la bozza di Delibera sottoposta al vaglio delle Associazioni».
«In tutta questa vicenda – concludono – gli Assessori coinvolti, ma in generale tutta la Giunta, si sono dimostrati inattendibili, inaffidabili e con poca credibilità. Pertanto non intendiamo più perdere tempo e risorse preziose in riunioni farsa, dato che il nostro parere non conta assolutamente nulla, così come le finte promesse degli Assessori di turno». (Lorenzo Montanaro)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficio.stampa@uictorino.it.

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