L’emozione che normalizza la diversità

Sentimenti ed emozioni, palpiti di cuore e lacrime, ovvero la linfa della vita: è da tutto ciò che nasce il concorso fotografico “emozionAmi” (con la A maiuscola, a contrassegnare il tema dell’Amore), promosso dall’AIPD di Roma (Associazione Italiana persone Down) e rivolto a tutte le persone con sindrome di Down, i loro familiari, gli amici, i conoscenti e i colleghi di lavoro. L’iniziativa – che ne segue una analoga, promossa lo scorso anno (“selfiAMOci”) – non è fine a se stessa, ma intende promuovere una normalizzazione della diversità attraverso il più empatico dei modi, l’emozione

Foto vincitrice di "selfiAMOci", concorso promosso nel 2017 dall'AIPD di RomaIPD

La foto vincitrice di “selfiAMOci”, concorso promosso nel 2017 dall’AIPD di Roma

Ma perché non parliamo d’amore? Se lo chiedeva con un sorriso sornione Franco Bomprezzi, giornalista e voce storica del mondo della disabilità, già direttore responsabile di «Superando.it», scomparso poco più di tre anni fa, al termine di una riunione preparatoria alla nascita di InVisibili, il blog del «Corriere della Sera.it».
Accadeva quasi sei anni fa, ma il tema dei sentimenti rimane ancora tutto da raccontare, in tutte le sue declinazioni: dal semplice affetto alla passione, dal sesso (argomento ancora troppo spesso tabù, se si parla di persone con disabilità), all’Amore per un uomo o una donna. Fino a quello universale che i genitori riversano sui figli, capaci di sacrificare se stessi, fino ad annullarsi completamente, nell’assistenza della prole con patologie gravi o gravissime.

Sentimenti ed emozioni, palpiti di cuore e lacrime, la linfa della vita. Da questi aneliti è nato il concorso fotografico emozionAmi (sì, con la A maiuscola, a contrassegnare il tema dell’amore), in corso durante queste settimane, a cura dell’AIPD di Roma (Associazione Italiana persone Down) e rivolto a tutte le persone con sindrome di Down, i loro familiari, gli amici, i conoscenti e i colleghi di lavoro [se ne legga già su queste stesse pagine, N.d.R.].
Si tratta di un’iniziativa che non è fine a se stessa: l’idea, infatti, è quella di promuovere una normalizzazione della diversità attraverso il più empatico dei modi, l’emozione.
L’AIPD romana l’ha già sperimentata lo scorso anno, con un altro concorso fotografico, chiamato selfiAMOci, che aveva come tema l’amicizia, mentre ogni anno esce un calendario, giunto alla sesta edizione. Quello del 2018 è giocato sulle classiche Emoticons (le faccine social usate per indicare le emozioni) e sull’espressività dei volti dei ragazzi con sindrome di Down. Emozioni sincere che traspaiono senza filtri.

«L’unicità delle persone con sindrome di Down – chiosa Catello Vitiello, presidente dell’AIPD di Roma – viene manifestata attraverso l’espressione delle loro emozioni: ognuno è speciale e non per la presenza di un cromosoma in più, ma per il modo caratteristico con cui riesce ad esprimere i propri sentimenti».

Riadattamento di una nota già apparsa in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il titolo “EmozionAmi, palpiti d’amore in una foto con persone con sindrome di Down”). Per gentile concessione.

Il regolamento del concorso fotografico emozionAmi – il cui termine di partecipazione era stato originariamente fissato per il 31 gennaio, salvo poi essere prorogato al 15 febbraio – è in una specifica pagina del sito dell’AIPD di Roma (a questo link). Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa AIPD di Roma (Alessia Maestà), alessia.maesta@gmail.com.

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