Dislessia: dall’istruzione al lavoro

L’inserimento lavorativo delle persone con DSA (disturbi specifici di apprendimento), quali dislessia, discalculia, disortografia o disgrafia, è ancora difficile, nonostante queste persone posseggano numerose abilità e una normale intelligenza. Le prime difficoltà si presentano già durante i colloqui e le procedure di selezione. Bisogna dunque favorire un incontro positivo tra aziende e giovani con DSA in cerca di lavoro»: se ne parlerà a fondo domani, 7 marzo, a Firenze, durante un seminario proposto dall’AID (Associazione Italiana Dislessia) e dalla FID (Fondazione Italiana Dislessia)

Disegno raffigurante una persona adulta con dislessia

Un disegno raffigurante una persona adulta con dislessia

«L’inserimento lavorativo delle persone con DSA (disturbi specifici di apprendimento), quali dislessia, discalculia, disortografia o disgrafia [se ne legga anche nel box in calce, N.d.R.], è maggiormente difficile nel contesto odierno, nonostante queste persone posseggano numerose abilità e talenti e una normale intelligenza. Le prime difficoltà si presentano già nel corso dei colloqui e durante le procedure di selezione, a causa delle modalità spesso “standard” messe in essere dalle aziende, che non permettono ai candidati con DSA di esprimere le proprie potenzialità sin da questa prima fase. In tal modo, dunque, le aziende possono perdere il contributo di soggetti creativi e innovativi. Dal canto loro, gli aspiranti lavoratori con DSA devono a loro volta essere capaci di valorizzare le proprie potenzialità già nella fase di selezione».
Lo scrivono l’AID (Associazione Italiana Dislessia) e la FID (Fondazione Italiana Dislessia), presentando il seminario formativo (a ingresso gratuito) intitolato Dislessia: dall’istruzione al lavoro, organizzato per il pomeriggio di domani, 7 marzo, presso l’Auditorium della Cassa di Risparmio di Firenze (Via Folco Portinari, 5).

«Insieme all’AID – aggiungono dalla FID – stiamo affrontando questa problematica mediante progetti specifici sull’inserimento lavorativo, con la partecipazione di aziende in vari settori di attività e di varie dimensioni. Nell’àmbito di queste iniziative è necessaria infatti una sensibilizzazione sia delle aziende che dei giovani in cerca di lavoro, in modo tale da favorire un incontro positivo che porti allo sviluppo professionale dei talenti, superando le difficoltà che la presenza di un diverso stile di lavoro può generare».

Il seminario di Firenze, va anche ricordato, è realizzato in collaborazione con Axia, società di ricerca e selezione delle risorse umane, che sta contribuendo al Progetto DSA Progress for Work, voluto appunto per favorire l’inserimento delle persone con DSA nel mondo del lavoro. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: amorabito@lifecommunication.agency (Anna Morabito); comunicazione@aiditalia.org (Gabriele Brinchilin); sviluppo@fondazionedislessia.org (Danila Giaffreda).

La dislessia, gli altri disturbi specifici dell’apprendimento e l’AID
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.

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