Altro che Bandiera Blu: prima eliminare le barriere!

Un altro buon frutto della Legge 67/06, che tutela dalle discriminazioni le persone con disabilità, arriva da Sabaudia, nota località del litorale basso laziale, il cui Comune è stato condannato dal Tribunale di Latina, proprio per condotta discriminatoria verso le persone con disabilità, a causa della presenza di varie barriere architettoniche. L’Associazione Coscioni, che insieme a una persona con disabilità di Sabaudia aveva avviato l’azione giudiziaria, minaccia ora di chiedere la revoca della Bandiera Blu a Sabaudia, nel caso che non si provveda rapidamente a rimuovere le barriere

Persona in carrozzina davanti a una spiaggia non accessibile«Altro che Bandiera Blu, ormai a Sabaudia le persone con disabilità vivono una situazione non più sostenibile, costrette a spostarsi da un luogo all’altro in modo non autonomo e dignitoso; una realtà rispetto alla quale la Giunta e il Sindaco devono cominciare ad assumersi per intero tutte le loro responsabilità in vista della prossima apertura della stagione estiva, visto e considerato che l’attuale sindaco Giada Gervasi, aveva promesso, durante la campagna elettorale, un forte impegno sul fronte dell’abbattimento delle barriere architettoniche, al fine di garantire l’accesso all’arenile di tutte le persone con disabilità».
Il messaggio proviene da Alessandro Gerardi, consigliere dell’Associazione Luca Coscioni, e il riferimento alla “Bandiera Blu” è segnatamente a quel riconoscimento conferito alle località costiere del Vecchio Continente dalla Fondazione Europea per l’Educazione Ambientale (FEE), nei casi in cui vengano soddisfatti una serie di criteri di qualità relativi ai parametri delle acque di balneazione e ai servizi offerti.
Ora, però, la stessa Associazione Coscioni può guardare con particolare soddisfazione alla recente Ordinanza prodotta dalla prima Sezione Civile del Tribunale di Latina, che ha condannato proprio il Comune di Sabaudia, la nota località del basso litorale laziale, per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità, a causa della presenza delle barriere architettoniche presso il Lungomare, che impediscono a quelle stesse persone di accedere alla spiaggia e al mare, il tutto riferendosi in particolare alla Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni).
Era stata la stessa Associazione Coscioni, insieme a Fabrizio Ghiro, persona con disabilità di Sabaudia, ad avviare l’azione giudiziaria, che ha portato dunque alla condanna del Comune laziale, costretto a risarcire il danno cagionato (quantificato in 18.000 euro a Ghiro e in 5.000 euro all’Associazione Coscioni), oltre a dover restituire le somme anticipate dall’Associazione per il pagamento del perito (circa 3.000 euro), nonché a pubblicare a proprie spese il provvedimento nella cronaca locale del quotidiano «Il Messaggero».

«Ci appelliamo dunque al Sindaco di Sabaudia – dichiara ancora Gerardi -, al quale viene chiesto innanzitutto di impegnarsi affinché le opere indicate dal Tribunale di Latina vengano realizzate nei quattro mesi prefissati. In particolare, il Comune dovrà installare nuove passerelle o modificare quelle esistenti, predisporre percorsi perpendicolari alla battigia e dotarsi di impianti, pur mobili, di servizi igienici per i disabili, nonché di ausili tecnici per consentire alle persone con disabilità l’ingresso in acqua. Non solo, il Tribunale di Latina, infatti, ha stabilito anche che il Comune dovrà ordinare alle strutture balneari e ai chioschi di abbattere tutte le barriere architettoniche presenti al loro interno».
«Se l’Amministrazione non si impegnerà fin da subito a rimuovere le barriere architettoniche presenti sul Lungomare – conclude il Consigliere dell’Associazione Coscioni – ci rivolgeremo agli organi competenti affinché venga revocata a Sabaudia la Bandiera Blu». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Fabio Miceli (fabio.miceli@havaspr.com).

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