Per le stalle alle stelle

A pochi giorni dalla Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo del 2 Aprile, ci piace segnalare una delle più recenti iniziative promosse in provincia di Pisa dall’Associazione Orecchie Lunghe & Passi Lenti, vale a dire il progetto “Per le stalle alle stelle naturalmente tra gli asini”, iniziativa educativa interdisciplinare giunta alla metà del suo percorso, che sta coinvolgendo dodici bambini con disturbo dello spettro autistico, insieme ai loro genitori, in una serie di attività assistite con gli asini, migliorandone già visibilmente il comportamento e la qualità di vita

Orecchie Lunghe & Passi Lenti: bimba e asino

Una bimba insieme a un asinello dell’Associazione toscana Orecchie Lunghe & Passi Lenti

È giunto alla metà del suo percorso il progetto denominato Per le stelle alle stalle naturalmente tra gli asini, bella iniziativa promossa dall’Associazione Orecchie Lunghe & Passi Lenti, organizzazione dal nome curioso, ma molto accattivante, che ha sede in Toscana a Casciana Terme – Lari, in provincia di Pisa.

Si tratta di un progetto educativo interdisciplinare di attività assistite con gli asini, finanziato in parte dal Settore Coesione Sociale della Regione Toscana e il cui obiettivo principale è di favorire la relazione fra coetanei, con interventi abilitativi appropriati, intensivi e precoci in un ambiente naturale.
A partire dal mese di ottobre dello scorso anno, dunque, suddivisi in tre diversi incontri per settimana, i protagonisti sono dodici bimbi con disturbo dello spettro autistico dell’Area Valdera, insieme ai loro genitori, un gruppo selezionato dal Servizio Infanzia e Adolescenza dell’ASL Toscana Nord Ovest di Fornacette.

«Suscitando il divertimento, la curiosità, il coinvolgimento, il gioco, lo stupore e la partecipazione – raccontano da Orecchie Lunghe & Passi Lenti – i bambini si sono resi attori del loro processo formativo. L’esperienza con gli asini è divenuta un momento di crescita per facilitare il raggiungimento di specifici obiettivi individuali. In sintonia con loro, abbiamo portato i bambini a vivere esperienze in un ambiente dove le regole sono chiare e non vi è né rigidità, né ambiguità, ma reciproco rispetto e ascolto. Per dare infatti supporto allo sviluppo cognitivo ed emotivo, venendo incontro alle loro difficoltà iniziali di orientamento nello spazio, i piccoli sono stati coinvolti gradatamente nella relazione con gli asinelli, partendo dall’osservazione e dalla conoscenza iniziale. E così i nostri protagonisti hanno scoperto un luogo nuovo e lo hanno strutturato per loro, accettando di definire ad ogni incontro le priorità individuali da armonizzare nel piccolo gruppo di appartenenza, ricevendo compiti per piccole autonomie, sia nel contatto con gli asinelli, che durante i laboratori sensoriali ideati per provare a vincere le loro disarmonie tattili. E ancora, per aiutarli a comprendere le regole del comportamento sociale, abbiamo accolto il loro bisogno di ricevere indicazioni chiare, di routine, di una supervisione stretta. A tal proposito desideriamo e crediamo che i piccoli possano far brillare i loro talenti nell’amorevole rispetto della loro diversità. Sappiamo del resto, dal confronto con i genitori che partecipano attivamente al progetto, delle positive ricadute sul piano delle strategie educative applicate, dei cambiamenti intervenuti con un linguaggio arricchito di nuovi vocaboli, con il mutare di atteggiamento nella quotidianità, nell’aprirsi verso i compagni delle classi che frequentano, parlando dell’esperienza vissuta con gli asini».

Un altro aspetto innovativo del progetto è certamente costituito dall’inserimento di incontri di Parent Training per i genitori coinvolti, allo scopo di svolgere un lavoro educativo con questi, grazie al quale si possa arrivare a un graduale accompagnamento nella riorganizzazione della vita familiare, con strategie efficaci per la gestione dello stress e la valorizzazione delle soluzioni positive adottate nella presa in carico dei figli. Anche per questo la collaborazione con i Servizi del territorio diventa determinante ai fini di una buona qualità dell’intervento precoce.
Da dire anche dell’ospitalità offerta a due studenti del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Firenze, che dedicheranno la loro tesi di laurea proprio al Progetto Per le stalle alle stalle. Ed è stato anche possibile inserire nello staff una studentessa tirocinante del medesimo Ateneo fiorentino.
Tutte le attività vengono supportate dalla presenza di una psicologa, socia volontaria, con specializzazioni in àmbito dell’educazione per l’infanzia.
«Per noi – sottolineano ancora dall’Associazione toscana – rimane un ultimo partner della rete da raggiungere: creare cioè un confronto con la Scuola frequentata da questi bambini, per poter condividere osservazioni e notizie con le insegnanti di sostegno. Questo è l’obiettivo non ancora concretizzato, che ci prefiggiamo di raggiungere nella seconda parte del progetto».

«Questo progetto – dichiara Luisella Trameri, presidente di Orecchie Lunghe & Passi Lenti – mi conferma, ancora una volta, il grande valore che hanno le sinergie tra famiglie, enti e Istituzioni, quando si realizzano in un ambiente ecologico nuovo, capace di invitare all’ascolto, al rispetto dei tempi di ognuno e a riconoscere a questi bimbi il diritto ad una vita serena. Già da tempo la nostra Associazione – che intende continuare sulla stessa strada anche in futuro – si sta impegnando nella direzione di un rafforzamento della ricerca in ambito psicopedagogico e sanitario e nella diffusione degli interventi efficaci sull’autismo, con il desiderio di ridurre l’emarginazione e l’isolamento delle persone con disabilità e delle loro famiglie e di promuoverne una migliore qualità della vita». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@orecchielunghe.it.

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