Toscana: i fondi ministeriali per tredici progetti volti all’inclusione

Sono tredici i progetti per l’inclusione ammessi a finanziamento in Toscana, come sancito da una Delibera di Giunta Regionale, che ha approvato il relativo Protocollo di Intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Si tratta di attività riguardanti il “Dopo di Noi”, il trasporto sociale, il cohousing (“abitazione condivisa”) o la domotica, da supportare appunto con fondi ministeriali. In Toscana, invece, i progetti per la vera e propria “vita indipendente”, ovvero l’assistenza autogestita dalla stessa persona con disabilità, vengono finanziati con fondi regionali

Giovane donna con disabilità alla finestra insieme a un amicoCon la Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 572 del 29 maggio scorso, è stato approvato il Protocollo di Intesa tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Toscana stessa, finalizzato all’attivazione e all’implementazione, da parte di quest’ultima, della proposta progettuale in materia di vita indipendente e inclusione nella società delle persone con disabilità, nonché lo schema attuativo (il Protocollo di Intesa è contenuto nell’Allegato A, lo schema dei progetti territoriali ammessi al finanziamento nell’Allegato B).
Il contributo ministeriale ammonta esattamente a 1.008.921 euro e ad esso va ad aggiungersi la somma di 262.115 euro, coperta da ciascuna Zona Distretto tramite risorse proprie, a titolo di cofinanziamento, per un totale complessivo di 1.271.036 euro, che andranno a finanziare tredici progetti afferenti ad altrettanti Ambiti Territoriali.

È opportuno precisare a questo punto che in Toscana vengono denominati con la stessa espressione “vita indipendente delle persone con disabilità” progetti anche molto differenti. Da un lato, infatti, ci sono i progetti di “vita indipendente” intesa come assistenza personale autogestita dalla stessa persona con disabilità, ove quest’ultima assume uno o più assistenti personali, stipula con lui/loro un regolare contratto di lavoro, e diventa a tutti gli effetti datrice di lavoro. Questi sono finanziati con fondi regionali.
Dall’altro lato, invece, vengono denominate come progetti di “vita indipendente” anche iniziative dai contenuti molto diversi, nei quali rientrano attività di “Dopo di Noi” (interventi rivolti a persone con gravi disabilità prive di assistenza familiare, o interventi volti a preparare il distacco di queste persone dalla famiglia d’origine), trasporto sociale, cohousing (abitazione condivisa), interventi di domotica ecc. Questi sono finanziati in larga prevalenza con fondi ministeriali. Pertanto la citata Delibera di Giunta Regionale si riferisce a quest’ultima tipologia di progetti.

Il tutto fa riferimento Linee guida per la presentazione di progetti in materia di vita indipendente e inclusione nella società di persone con disabilità, pubblicate il 29 dicembre dello scorso anno dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, rispetto alle quali la regione Toscana aveva presentato esattamente ventidue progetti. Di questi, come detto, tredici sono stati ammessi a finanziamento da parte del Ministero ed essi afferiscono ai seguenti Ambiti Territoriali: Alta Val d’Elsa; Valdarno; Aretina Casentino e Valtiberina; Livornese; Colline dell’Albegna; Valdinievole; Fiorentina Nord Ovest; Fiorentina Sud Est; Valdera Alta Val di Cecina; Piana di Lucca; Valdichiana Aretina; Lunigiana; Pratese. (Simona Lancioni)

La presente nota riprende per gentile concessione – con alcuni riadattamenti al diverso contenitore – quanto già pubblicato da Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa).

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