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Donne con disabilità: quel Manifesto è un traguardo o un punto di partenza?

Statua di donna con faccia tagliata

L’immagine scelta per la locandina del convegno del 24 novembre a Cagliari

Si terrà alla Mediateca del Mediterraneo di Cagliari, nella mattinata di domani, 24 novembre, l’incontro intitolato Donne con disabilità e discriminazione multipla. Il Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea: traguardo o punto di partenza?, promosso dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità, in occasione delle manifestazioni legate alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre.
Tale appuntamento si inserisce all’interno del calendario condiviso di eventi e incontri, denominato Viva la Libertà – Cagliari è contro la violenza!, promosso in questo mese dal Comune di Cagliari, per il contrasto alla violenza e alle discriminazioni.

Sarà forse proprio questo il primo incontro pubblico in Sardegna ad affrontare il tema della disabilità al femminile e della doppia discriminazione connessa a tale condizione, e soprattutto includendo il tema stesso in un più ampio discorso generale, trattandolo cioè in maniera trasversale insieme a quello di genere. E questo perché la Commissione Regionale per le Pari Opportunità, nel raccogliere l’invito e la sollecitazione ad affrontare l’argomento, ha colto l’input lanciato dal Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea, che invita appunto tutte le donne, con e senza disabilità, a gettare ponti e sostenersi a vicenda, per i temi che le riguardano e le vedono protagoniste.

La Sardegna, del resto, ha già iniziato nei mesi scorsi a tracciare il proprio percorso sulla disabilità al femminile, istituendo, con la Legge Regionale 33/18 del 2 agosto, il “Reddito di libertà”, misura di sostegno economico per favorire l’autonomia e l’emancipazione delle donne vittime di violenza domestica in condizioni di povertà.
Ebbene, in tale norma – di cui «Superando.it» avrà prossimamente occasione di occuparsi in modo approfondito – grazie a un emendamento sollecitato da Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), di cui è responsabile Simona Lancioni, viene inclusa e specificata l’estensione del beneficio della priorità d’accesso al Reddito di libertà anche alle donne con disabilità vittime di violenza, oltre che alle madri di figli minori con disabilità e alle madri di figli con disabilità (anche maggiorenni.
Per la prima volta in assoluto, quindi – e non solo in Sardegna – si è presa in considerazione la disabilità come motivo di doppia discriminazione e come criterio di accesso ad una misura di tutela per le donne.

Si tratta di un punto di partenza che verrà arricchito anche dalla proposta di adesione di Enti e Associazioni di tutta la Sardegna al citato Manifesto, proprio in occasione dell’incontro di domani, e di tutte le iniziative connesse alla Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il tutto, segnatamente, con l’obiettivo di favorire l’approccio di genere nella programmazione di politiche sulla disabilità e di includere le donne con disabilità nel dibattito generale sulle tematiche delle pari opportunità.

Dopo i saluti istituzionali della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, interverranno a Cagliari Grazia Maria De Matteis, garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Veronica Asara, presidente dell’Associazione sensibilMente di Olbia (Tutela ed Integrazione delle Persone Autistiche), un rappresentante dell’Assessorato Regionale all’Igiene e alla Sanità e Francesca Arcadu, componente del Gruppo Donne UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), a precedere una serie di altri interventi programmati. (F.A. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: pres.pari.opportunit@regione.sardegna.it.

Le organizzazioni che hanno aderito finora al Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea:
°
A buon diritto. Associazione per le libertà
° ADV
(Associazione Disabili Visivi)
° AIAS Bologna (Associazione Italiana Assistenza Spastici)
° AIPD (Associazione Italiana Persone Down)
° AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)
° Associazione Blindsight Project
° Associazione Differenza Donna
° Associazione Femminile Maschile Plurale,
Ravenna
° AUS Montecatone (Associazione Utenti Unità Spinale Montecatone), Imola (Bologna)
° AVI (Agenzia per la Vita Indipenente), Roma
° Casa delle donne, Ravenna
° CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità)
° CGIL Catania, Dipartimento Politiche di Genere
° CGIL Nazionale, Ufficio Politiche Attive per le Disabilità
° Collagene VI Italia
° DPI Italia (Disabled Peoples’ International)
° Emilia-Romagna. Assemblea Legislativa: Commissione per la Parità e per i Diritti delle Persone
° FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei diritti delle persone con disabilità)
° FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
° La città felice, Catania
° La Ragna-Tela,
Catania
° UDI (Unione Donne in Italia)
° UDI Catania (Unione Donne in Italia)
° UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti)
° UICI Catania (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti)
° UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare)

Per approfondire ulteriormente il tema Donne e disabilità, oltreché fare riferimento al lungo elenco di testi da noi pubblicati, presente a questo link, nella colonnina a destra dell’articolo intitolato Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, si può anche accedere al sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), alle Sezioni dedicate rispettivamente a Tutto sul Secondo Manifesto Europeo sui Diritti delle Donne e Ragazze con Disabilità, Donne con disabilità e La violenza nei confronti delle donne con disabilità.

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