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Storie di buona Sanità

Terni, équipe del Servizio CAD/DAMA

L’équipe del Servizio CAD/DAMA (Centro Assistenza Disabili/Disabled Advanced Medical Assistance), avviato all’Ospedale di Terni

Stefano Cappanera, dirigente medico della Clinica di Malattie Infettive; Massimo Rizzo della Direzione Medica di Presidio; Domenico Frondizi, responsabile della struttura di Neurofisiopatologia; Rita Commissari, responsabile del Reparto Anestesia e Rianimazione; Marsilio Francucci, responsabile del Day Surgery; Donatella Perugini e Lorella Angeli, infermiere dedicate; Agnese Barsacchi, responsabile del Servizio delle Professioni Sanitarie (SITRO); e anche, quando ve n’è necessità, altri specialisti.
A chi corrisponde esattamente l’elenco di nomi con cui apriamo questa nostra nota? Ai protagonisti di un Servizio che nell’estate scorsa, come avevamo scritto su queste pagine, aveva caratterizzato “un altro ospedale nella rete di chi sa accogliere le persone con disabilità”.

Parliamo del Servizio CAD/DAMA dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, ove CAD sta per Centro Assistenza Disabili e DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance, ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”) è l’acronimo che ha connotato l’ingresso della struttura umbra nella rete nazionale dei Progetti DAMA di cui più volte abbiamo avuto occasione di occuparci in questi anni.
Il Progetto DAMA, ricordiamo rapidamente, è stato avviato per la prima volta nel 2001, con l’obiettivo di dare una risposta alle esigenze specifiche delle persone con disabilità grave e gravissima, all’interno dell’Ospedale San Paolo di Milano, con la collaborazione della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Fu allora, infatti, che nel nosocomio milanese venne creato un reparto dedicato alle persone con disabilità, dove grazie all’ausilio di volontari specificatamente formati, i pazienti e i loro familiari potessero affrontare l’accesso in ospedale in un clima sereno e collaborativo, elemento essenziale, questo, per svolgere tutti gli accertamenti medici nel modo migliore e più veloce possibile.
Quello che nel corso degli anni si è caratterizzato come un vero e proprio modello di accoglienza e di assistenza medica ha poi “fatto scuola” in tutta Italia, promuovendo via via esperienze affini, con il percorso Delfino-DAMA Mantova, i reparti DAMA di Varese, Bologna, Empoli (Firenze), con successivi sviluppi a Firenze, Bolzano e Cosenza, più una serie di ulteriori sperimentazioni in altri presìdi ospedalieri.

A Terni la spinta decisiva era arrivata nell’ottobre dello scorso anno, dal convegno intitolato L’ospedale che ci piace. Accogliere e prendersi cura della persona con disabilità intellettiva, promosso dall’Associazione locale Aladino (Associazione per la Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità), in collaborazione con la Cooperativa Sociale ONLUS Spes contra spem di Roma (evento di cui si può leggere ampiamente anche sulle nostre pagine).
Ora, in queste settimane, il CAD/DAMA ternano ha reso pubblici gli ottimi esiti dei primi mesi di attività, che sono stati accolti con soddisfazione da numerose Associazioni, ovvero – oltreché dalla già citata Aladino – dall’AFAD (Associazione Famiglie di Disabili), dall’AICE Umbria (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), dall’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale genitori Soggetti Autistici), da C.A.R.T.A. Autismo (Genitori Contro Autismo), dalla Comunità di Capodarco di Perugia, da Integr@Mente, dall’Orologio di Benedetta e da Un volo per Anna.

«Far sì che le persone con disabilità possano accedere con facilità alle cure sanitarie – sottolineano dall’ANGSA Umbria, a nome anche di tutte le altre organizzazioni – è da sempre una necessità molto sentita da genitori e caregiver. Esistono infatti barriere architettoniche, ma esistono anche altri fattori, come i rumori o i tempi di attesa, che per persone fragili possono costituire veri e propri ostacoli per poter accedere ai servizi di diagnosi e cura di cui un moderno ospedale dispone. È nell’ottica di rimuovere questi ostacoli che è stato attivato all’Ospedale di Terni l’innovativo servizio CAD/DAMA, condotto da un’èquipe multidisciplinare. In un primo momento l’attività è stata dedicata a farsi carico e gestire le necessità delle persone con disabilità motoria, per poi estendere le proprie iniziative anche alle persone con disabilità complessa intellettiva o relazionale, non collaboranti o solo parzialmente collaboranti. Il tutto ha consentito per la prima volta in Umbria di dare attuazione a quanto previsto dalla nostra Regione nella Deliberazione di Giunta Regionale 1796/14 inerente Interventi finalizzati alla riqualificazione del sistema di assistenza sanitaria alle persone con disabilità complessa cognitivo-relazionale. Le nostre Associazioni ringraziano quindi il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Maurizio Dal Maso e tutto il personale sanitario che ogni giorno si adopera per dar vita al servizio, auspicando che questo progetto possa essere esteso in tutte le altre Aziende Sanitarie presenti nella nostra Regione». (S.B.)

A questo link è disponibile una scheda sul Servizio CAD/DAMA dell’Ospedale di Terni. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa ANGSA Umbria (Alessia Chiriatti), alessia.chiriatti@gmail.com.

Nella colonnina a destra del nostro articolo intitolato L’ospedale che ci piace (a questo link), è disponibile l’elenco dei contributi da noi dedicati in questi anni al Progetto DAMA e ai suoi sviluppi.

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