Perché non arrivano quei contributi per eliminare le barriere?

«Riceviamo da molte persone con disabilità – segnalano dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) – messaggi di preoccupazione inerenti la liquidazione dei contributi riguardanti la Legge 13/89, per l’eliminazione delle barriere negli edifici privati, ritardi relativi anche agli anni 2011 e 2012, oltre a quelli successivi». Mentre dunque la Regione Piemonte attribuisce la responsabilità dei ritardi all’inadempienza di vari Comuni, la stessa CPD si mette a disposizione dei cittadini con disabilità del Piemonte, per dare più forza al tentativo di sbloccare la situazione

«Riceviamo da molte persone con disabilità – segnalano dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) – messaggi di preoccupazione inerenti la liquidazione dei contributi riguardanti la Legge 13/89, afferenti anche agli anni 2011 e 2012, oltre a quelli successivi».
Carrozzina manuale davanti a una scalaLa Legge 13/89, è quasi superfluo ricordarlo, è quella che fissò le Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati e che dopo anni e anni di mancati finanziamenti, era tornata al centro dell’attenzione con la Legge di Bilancio per il 2017 (Legge 232/16), tramite la quale erano stati accantonati oltre 8 miliardi e mezzo in tre anni per interventi importanti, ad esempio per i trasporti e le stazioni, la prevenzione del rischio sismico, la difesa del suolo. Oltre a questi, però, era contemplato anche un intervento specifico per l’eliminazione delle barriere architettoniche. In tal senso, era arrivato il successivo Decreto del Presidente del Consiglio del 21 luglio 2017, che aveva suddiviso per voci (e per Ministeri competenti) il Fondo, destinando all’eliminazione delle barriere 180 milioni complessivi (20 nel 2017, 60 nel 2018, 40 nel 2019 e 60 nel 2020 e negli anni a venire fino al 2032).

Di fronte dunque alle segnalazioni ricevute, la CPD si è rivolta agli uffici competenti della Regione Piemonte per conoscere lo stato dell’arte e poter dare risposte rispetto al grave ritardo nei pagamenti. «La Regione – riferiscono dalla CPD – ha confermato di avere ricevuto gli stanziamenti previsti dalla Legge per l’anno 2017, ma ha dichiarato di non essere ancora in grado di ripartire le somme ai Comuni, in quanto non tutti i Comuni hanno ancora provveduto a presentare il proprio fabbisogno. Solo quando tutti i Comuni avranno inviato l’indicazione precisa alla Regione, riferita alle domande approvate, i cittadini potranno ricevere i contributi di cui hanno diritto e che da tanto tempo attendono».

Nel ricordare quindi che se le somme attribuite ai singoli Comuni non saranno sufficienti a coprire l’intero fabbisogno, avranno la precedenza le domande presentate da persone con disabilità riconosciute invalide totali con difficoltà di deambulazione dalle ASL competenti (criterio subordinato quello dell’ordine cronologico di presentazione delle domande stesse), la CPD ha invitato i cittadini con disabilità residenti in Piemonte, che siano tuttora in attesa di ricevere il contributo per domande presentate negli anni dal 2011 al 2013, di segnalarlo all’indirizzo puntook@cpdconsulta.it. «Avremo così modo – affermano dall’organizzazione torinese – di rafforzare l’incisività nei momenti di interlocuzione con le Istituzioni e potremo eventualmente provvedere a verificare il livello nella graduatoria dei singoli richiedenti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uffstampa@cpdconsulta.it.

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