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“Uno sguardo raro” racconta tante storie di persone reali

Bimba di spalle davanti a un vetro appannato

Una delle immagini-simbolo della quarta edizione del Festival “Uno sguardo raro”

«Siamo davvero contente di come questo evento stia crescendo. Ha superato le nostre aspettative su tutti i fronti. In questa edizione, infatti, abbiamo ricevuto oltre 800 lavori da 83 Paesi, dal Giappone all’Italia. La produzione italiana, inoltre, sta offrendo dei piccoli capolavori e il Festival ha allungato le sue giornate di programmazione per dare spazio a tutti».
Lo dicono, con legittimo orgoglio, le promotrici di Uno sguardo raro, il Festival di Cinema Internazionale sul tema delle Malattie Rare, che è stato il frutto – come abbiamo raccontato negli anni scorsi – di un incontro tra Claudia Crisafio, autrice, attrice e presidente dell’Associazione Culturale Nove Produzioni, e Serena Bartezzati, malata rara e professionista nell’ambito della comunicazione, che hanno voluto dare vita a un’iniziativa, organizzata dalla stessa Nove Produzioni, volta a raccontare cosa significhi vivere in modo diverso e stimolare registri di comunicazione innovativi e ad alto impatto emotivo, per narrare la comunità dei Malati Rari. Questi ultimi, dal canto loro, insieme alle Associazioni che li affiancano nel loro percorso quotidiano, fatto di piccole e grandi conquiste, hanno pienamente raccolto la sfida di raccontare al mondo la loro realtà, producendo negli anni una serie di opere in cui aprono il loro complesso universo al pubblico.

L’atto conclusivo della quarta edizione del Festival è in corso fino al 3 febbraio presso l’Istituto Roberto Rossellini – Casa del Cinema di Roma. E anche sul fronte dei premi va registrato un arricchimento dell’iniziativa.
Da una parte, infatti, sono stati confermati i tradizionali riconoscimenti, quello cioè della Giuria Popolare, quello legato al tema del Festival (Raro ma non solo), con la giuria presieduta dall’attore Gianmarco Tognazzi,-e quello sulla comunicazione, organizzato insieme alla FERPI (Federazione Italiana Relazioni Pubbliche), legato quest’anno al workshop intitolato L’impatto del video e delle arti creative nella comunicazione interna ed esterna sulle Malattie Rare, che vedrà anche la partecipazione del noto Concorso Artistico-Letterario Il Volo di Pègaso, promosso dal CNMR (Centro Nazionale Malattie Rare) dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità).

Come detto, però, quest’anno ci sono anche delle novità, a partire dagli appuntamenti prefestival, che sono stati organizzati con l’Istituto Roberto Rossellini; ma non solo: sono previsti infatti due ulteriori premi fuori concorso, quali l’HEYOKA e quello delle Comunicazione in Sanità.
«Il Premio HEYOKA – spiegano da Uno sguardo raro – nasce con da un nostro incontro con Ability Channel, portale dedicato al mondo della disabilità, che sta lanciando un’iniziativa ad alto coinvolgimento. Il termine HEYOKA è utilizzato dai Nativi Americani per identificare i “diversi”, coloro che, avendo ricevuto proprio da Dio il dono della diversità, sanno comprendere le necessità e lo stato emozionale delle persone, sfruttando un innato senso empatico. Oggi, grazie proprio ad Ability Channel, HEYOKA è una comunità online che offre esperienze per contribuire a migliorare e a rendere ancora più incisiva l’informazione relativa al mondo della disabilità, offrendo servizi, opportunità e prestazioni che vanno oltre la disabilità stessa. Per quanto riguarda invece il Premio Comunicazione in Sanità, esso è stato creato grazie alla collaborazione con l’Associazione PA Social, che organizzerà un incontro con i responsabili della comunicazione di ospedali e ASL del Lazio per visionare e discutere di alcune opere di grande impatto, di particolare interesse per chi si occupa quotidianamente della comunicazione interna ed esterna di queste strutture».

«Questo Festival – concludono le organizzatrici – sta generando moltissimi legami e la rete diventa sempre più estesa e più forte. Noi, quindi, vediamo con gioia crescerne la portata. Il nostro impegno è orientato al fine di diffondere una maggiore consapevolezza che possa collegare le famiglie di pazienti, ispirare conversazioni sulle applicazioni efficaci delle nuove scoperte scientifiche, condurre a nuovi percorsi di ricerca e salvare vite umane. Questi film inseriscono le informazioni cliniche, spesso astratte e terribili, in un contesto di persone reali, che vivono le loro vite, conferendogli una potenza travolgente. E questa è una grande forza!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@unosguardoraro.org.

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