Serve una seria riflessione sul ruolo e la formazione degli accompagnatori

«Questa immane tragedia deve accendere i riflettori su un tema delicato e mai abbastanza dibattuto, quale il ruolo e la formazione degli accompagnatori delle persone con disabilità: anche quando si tratta di parenti, infatti, vanno formati e devono operare in condizioni di massima sicurezza»: lo dichiara Giancarlo D’Errico, presidente dell’ANFFAS Piemonte e direttore dell’ANFFAS Torino, intervenendo sulla morte di una persona con disabilità, a seguito di una caduta su un bus di linea a Torino

Foto in bianco e nero di uomo che riflette«Questa immane tragedia deve accendere i riflettori su un tema delicato e mai abbastanza dibattuto, quale il ruolo e la formazione degli accompagnatori delle persone con disabilità: anche quando si tratta di parenti, infatti, vanno formati e devono operare in condizioni di massima sicurezza».
Lo dichiara in una nota Giancarlo D’Errico, presidente dell’ANFFAS Piemonte e direttore dell’ANFFAS Torino (Associazione Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), intervenendo sulla morte di una persona con disabilità, a seguito di una caduta sul bus della linea 59 a Torino (se ne legga a questo link, nella testata «Torino Today»).
«Purtroppo – aggiunge D’Errico – basta poco, a volte, per trasformare un semplice spostamento in una tragedia. Soprattutto sui mezzi pubblici, dove in molti casi l’affollamento aggrava le già difficili condizioni di viaggio delle persone con disabilità». «Il nostro augurio – conclude – è che la morte del povero ottantunenne susciti una seria riflessione riguardo il modo, spesso approssimativo, con cui si affronta il tema dell’accompagnamento delle persone con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: media@inspirecommunication.it (Daniele Pallante).

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