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Forse siamo a una svolta per il parcheggio gratuito tra le strisce blu

Foto in primo piano di parcheggi con strisce blu. Sullo sfondo alcune autoC’è stato un momento in cui il nostro giornale ha dedicato particolari approfondimenti alla questione del parcheggio tra le strisce blu, da parte delle persone con disabilità. Accadde soprattutto dopo la Sentenza n. 21271 del 5 ottobre 2009, prodotta dalla Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, secondo la quale, all’interno di quei parcheggi avrebbero dovuto pagare anche le persone con il contrassegno per disabili, indipendentemente dal fatto che fossero occupati tutti i posti riservati alle stesse persone con disabilità.
Più volte, tuttavia, avevamo anche sottolineato che le Sentenze della Cassazione, pur stabilendo significativi precedenti giurisprudenziali, vanno riferite esclusivamente al singolo caso trattato e non hanno in ogni caso la facoltà di modificare la normativa esistente, né di estendere automaticamente la loro applicazione ad altri casi simili. A tal proposito avevamo rilevato come alcuni Comuni – ad esempio Parma e Ancona – avessero comunicato che avrebbero mantenuto la gratuità sul parcheggio delle persone con disabilità all’interno delle linee blu. Da altre città d’Italia, invece – ad esempio Napoli, Palermo e successivamente Caserta –  erano arrivate dure prese di posizione da parte di Associazioni locali, che avevano denunciato come le rispettive Amministrazioni Comunali si fossero quasi automaticamente allineate a quella Sentenza della Cassazione (nella colonnina a destra del presente testo sono elencati i vari contributi da noi dedicati all’argomento).
Il tutto, quindi, a dipingere un quadro generale a dir poco confuso e non certo uniforme.

Sono passati un po’ di anni, ma la questione è ancora del tutto aperta, se è vero che proprio in questi giorni la deputata Maria Chiara Gadda – sostenuta sin da subito dagli altri Parlamentari Roberto Pella, Lisa Noja, Luca De Carlo, Federico Fornaro e Rossella Muroni – ha presentato una Proposta di Legge, frutto dell’impegno di Cittadinanzattiva, della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e della Società VerA, volta appunto a consentire ai cittadini con disabilità di poter parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu con il proprio automezzo quando gli spazi riservati sono già occupati o non presenti.
«La nostra Costituzione – ha dichiarato in sede di presentazione dell’iniziativa l’onorevole Gadda, che fa parte della XII Commissione Agricoltura della Camera – sancisce il diritto alla mobilità per tutti e la Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità, ratificata dall’Italia ormai dieci anni fa [Legge 18/09, N.d.R.] chiede agli Stati Membri di assicurare la mobilità alle persone con disabilità nei modi, nei tempi scelti e a costi sostenibili. Spesso il mezzo proprio è l’unico modo per muoversi, non essendoci purtroppo ancora piena fruibilità sui mezzi pubblici. Il nostro Codice della Strada già punisce chi parcheggia negli spazi dedicati alle persone con disabilità senza averne diritto. Con questa Proposta di Legge, firmata da oltre cinquanta Deputati, aggiungiamo un tassello in più ed è l’occasione per fare riflettere tutti su un tema che ancor prima che normativo, è culturale».

«Con questa normativa – ha aggiunto dal canto suo Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – vogliamo mettere ordine in una situazione assolutamente disomogenea, sia tra Regioni diverse che in uno stesso territorio regionale, in cui a Comuni che permettono la sosta gratuita, se ne affiancano altrettanti in cui si è costretti a pagarla. La mobilità è un diritto che va garantito a tutti e con questa Proposta di Legge vogliamo fornire agli Amministratori delle indicazioni uniformi relative al pagamento della sosta. La cultura delle pari opportunità passa anche da aspetti come questo, che sembrano secondari, ma che invece incidono molto sulla libertà di scelta. Ringraziamo dunque i Deputati dei diversi gruppi che hanno scelto di sostenere immediatamente questa proposta, che ci auguriamo trovi una corsia preferenziale in Parlamento, trattandosi di una scelta di civiltà che difficilmente troverà ostacoli».

«Il diritto alla mobilità delle persone con disabilità – ha affermato poi Marco Rasconi – sta alla base di una società inclusiva. Significa possibilità di uscire di casa, muoversi, vivere la propria città, compresa la dimensione dei viaggi e del turismo. Come Associazione che si occupa di disabilità, lavoriamo quotidianamente perché le persone possano partecipare pienamente alla vita, scegliendo liberamente dove andare e in quale modo. Il diritto alla mobilità diventa perciò il fondamento su cui costruire l’accesso ai servizi, al lavoro e allo studio, al tempo libero e a una vita di relazione. È grazie alla possibilità di muoversi e di incontrarsi che riusciamo a creare una cultura in cui le diversità non si annullano, ma diventano patrimonio comune».

A concludere, le parole di Francesco Schlitzer, managing partner di VerA, Società che offre consulenza specializzata nelle relazioni istituzionali e che fornisce supporto e assistenza a tutte quelle realtà che hanno la necessità di dialogare con il decisore pubblico. «Ho vissuto una vicenda personale – ha spiegato – e così ho deciso di mettere al lavoro la mia agenzia per capire bene come stavano le cose. Abbiamo pertanto scoperto che mentre le Sentenze della Cassazione stabilivano che il contrassegno disabili non dava diritto alla gratuità del parcheggio su strisce blu, il Ministero delle Infrastrutture e alcuni Tribunali avevano detto il contrario. Basta dunque una piccola modifica al Codice della Strada, per eliminare questa vergognosa stortura». (S.B.)

Ringraziamo per la collaborazione Alessandra Piva dell’Ufficio Comunicazione della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e l’Ufficio Stampa di Cittadinanzattiva.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uildmcomunicazione@uildm.it; stampa@cittadinanzattiva.it.

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