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Disabilità e non autosufficienza: il contributo del Terzo Settore

Elaborazione grafica basata su varie parole (al centro "disabilità")«Il Terzo Settore, nelle sue diverse forme di volontariato, promozione sociale, impresa sociale e cooperazione, offre un grande contributo sui temi della disabilita e della non autosufficienza»: lo ha dichiarato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, nel corso del suo intervento all’evento nazionale promosso ieri, 28 febbraio, a Roma, da UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare), insieme all’Intergruppo Parlamentare per le Malattie Rare, in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare (di quest’ultimo evento si legga anche la nostra presentazione).

«All’interno del Forum del Terzo Settore – ha aggiunto Fiaschi – è attiva la Consulta Disabilità e Non Autosufficienza, proprio per dare impulso e supporto a tali tematiche. Ma è con la recente riforma del Terzo Settore che si aprono nuove e importanti opportunità per le tante organizzazioni che si occupano di salute, malattie rare, disabilità e non autosufficienza. La riforma, infatti, oltre a cambiare il quadro normativo per il Terzo Settore, ha il merito di disegnare nuovi scenari per il futuro e porre nuove importanti sfide, mettendo in campo nuove misure finanziarie per gli Enti di Terzo Settore e per le attività che essi svolgono (agevolazioni e forme di fiscalità di vantaggio sia per gli Enti che per chi dona e per chi investe nell’impresa sociale), contribuendo al loro sviluppo e quindi al sostegno del benessere delle nostre comunità. Sempre la riforma prevede fondi per il volontariato, per l’impresa sociale, social bonus, agevolazioni per il social lending (forme di prestito tra privati, senza ricorrere ad intermediari finanziari). Si tratta dunque di una serie di leve fiscali rilevanti, che si aggiungono al tradizionale 5 per mille, strumenti che possono aiutare gli Enti ad avere maggiore efficacia e impatto nelle proprie comunità e valorizzare le reti e i partenariati per il progresso sociale».

«Tutti questi nuovi strumenti – ha concluso la Portavoce del Forum – indirizzati a ogni Ente di Terzo Settore, a partire dalle realtà che si occupano di disabilità, sono una leva in più per dare gambe a progetti di cambiamento sociale nelle comunità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it (Anna Monterubbianesi).

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