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Visione tattile di Giuseppe Capogrossi

Giuseppe Capogrossi "Superficie 236", 1957

Giuseppe Capogrossi “Superficie 236”, 1957, Fondazione Solomon R. Guggenheim, Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, lascito Hannelore B. Schulhof, 2012 © Giuseppe Capogrossi, by SIAE 2019

È in programma per domani, sabato 9 marzo, il nuovo appuntamento del ciclo denominato Doppio Senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim, progetto seguito sin dagli inizi anche dal nostro giornale, con il quale nell’autunno del 2015 il noto museo di Palazzo Venier dei Leoni a Venezia aveva per la prima volta aperto il proprio patrimonio artistico anche al pubblico con disabilità visive, iniziando un processo di sensibilizzazione alla conoscenza dell’arte attraverso il tatto, grazie a una serie di visite guidate e laboratori per non vedenti, ipovedenti e vedenti, adulti e bambini.
L’iniziativa si avvale sempre della collaborazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano e dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), oltreché del patrocinio dell’ICOM Italia (il Consiglio Internazionale dei Musei) e del contributo di The Gordon and Llura Gund Foundation, della Fondazione Araldi Guidetti e della Vaduz e Kirsh Foundation.

La nuova visita tattile di domani, dunque – aperta come sempre a persone con e senza disabilità visiva -, si svolgerà nell’àmbito della mostra Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof, aperta alla Guggenheim fino al 18 marzo prossimo e consentirà ai partecipanti di analizzare Superficie 236, l’opera del 1957 di Giuseppe Capogrossi riprodotta qui a fianco, che la collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano ha permesso di riprodurre in rilievo in resina.

L’incontro sarà condotto come sempre da Valeria Bottalico, ricercatrice, formatrice in àmbito di accessibilità museale e componente di ICOM Italia, che spiega: «Le opere di Capogrossi diventano superfici quando l’artista comincia a occuparsi di astrattismo, ripetendo all’inifinito sulle proprie tele un segno, una forma arcaica, un modulo che non ha alcun significato simbolico, ma a cui dona ogni volta un ritmo diverso».

Altra preziosa consuetudine, successiva alla visita, il laboratorio con l’artista non vedente Felice Tagliaferri, che aiuterà a consolidare l’immagine mentale formata dall’opera dell’artista romano. (S.B.)

Gli incontri di Doppio Senso sono gratuiti (fino a esaurimento posti). I prossimi appuntamenti sono previsti per il 13 aprile, il 18 maggio, l8 giugno, il 21 settembre, il 19 ottobre, il 9 novembre e il 7 dicembre.
Per prenotazioni e informazioni: doppiosenso@guggenheim-venice.it (Maria Rita Cerilli).

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