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Non vogliamo lasciare indietro nemmeno chi usa parole avvilenti

Marta Sodano

Oggi Marta Sodano, giovane donna con sindrome di Down, in occasione della Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down, racconta al Palazzo delle Nazioni Unite di New York la propria esperienza educativa. Ma ancora troppo spesso accade che a molti esponenti politici di tutti gli schieramenti “scappino” ancora espressioni ingiuriose verso le persone con disabilità, che vengono usate come termine di paragone delle mancanze di un avversario

Oggi a New York, come abbiamo segnalato già da alcune settimane, Marta Sodano, giovane donna con sindrome di Down, interviene come portavoce del CoorDown (Coordinamento delle Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, in occasione della conferenza internazionale Leave No One Behind in Education, promossa da Down Syndrome International in occasione della Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down che si celebra appunto oggi, 21 marzo.
A Milano, invece, accade che la consigliera regionale Carmela Rozza, per stigmatizzare l’operato di un altro partito politico, decreti per i suoi esponenti la vittoria del “mongolino d’oro”

«Per noi – commentano in una nota congiunta il Coordinamento Down Lombardia e la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – è avvilente dover tornare a occuparci, nel 2019, del lessico utilizzato dagli esponenti politici (soprattutto quando questi afferiscono a un partito che afferma grande attenzione per i diritti degli ultimi [Partito Democratico, N.d.R.]), per criticare un avversario politico. Perché troppo spesso a molti esponenti politici di tutti gli schieramenti “scappano” ancora espressioni ingiuriose verso le persone con disabilità, che vengono usate come termine di paragone delle mancanze dell’avversario. E se possibile, è ancora più avvilente leggere le scuse della consigliera Rozza, quando afferma che il termine “non aveva nessun rapporto con la disabilità e non vuole averlo”. Ci chiediamo quindi quale fosse il termine di paragone scelto dalla consigliera Rozza? Il fondatore dell’impero mongolo Gengis Khan o forse il nipote, Kublai Khan?…».

«Siamo avviliti – prosegue la nota – perché affermazioni simili, basate sulla derisione di una caratteristica genetica che ha l’unico torto di possedere tratti somatici riconoscibili, a differenza di altre disabilità intellettive, appartengono al passato. Un passato che ritenevamo ormai superato, grazie alla costante opera delle Associazioni rappresentative delle persone con sindrome di Down che si battono per uscire da questo trito luogo comune, grazie all’inclusione scolastica, sociale e lavorativa che è testimoniata dalle persone con sindrome di Down che oggi studiano, lavorano e sono cittadini di questa società».

«E tuttavia – concludono il Coordinamento Down Lombardia e la LEDHA -, nonostante questo rigurgito dal passato, non ci vogliamo sottrarre al nostro compito di fare cultura inclusiva, ricordando alla consigliera regionale della Lombardia Carmela Rozza che oggi, mercoledì 21 marzo,-si celebra la Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down con il motto Leave No One Behind (“Non lasciare nessuno indietro”) e noi non vogliamo lasciare indietro nessuno, nemmeno lei. Sarà quindi nostra premura inviarle il testo dell’intervento di Marta Sodano alle Nazioni Unite perché possa comprendere». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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