Tutti insieme a scuola di tennis tavolo, ragazzi con e senza disabilità

Sport agonistico ai massimi livelli, ma in parallelo a una nuova prospettiva, quella cioè di avvicinare i giovani alla vera inclusione, in un percorso di attività motoria per gli alunni delle scuole. È questo l’impegno del CUS Udine Tennis Tavolo e del Gruppo Rangers San Rocco della città friulana, che hanno organizzato con successo a Udine il 3° Torneo Nazionale Paralimpico di Tennis Tavolo, affiancato dal progetto “Ping&Pong. A scuola di tennis tavolo”, con il quale si vogliono coinvolgere sempre più scuole e sempre più ragazzi con disabilità

Giada Rossi con scuola di Pagnacco (Udine)

La campionessa paralimpica di tennis tavolo Giada Rossi, con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Pagnacco (Udine) e la docente Tiziana De Angelis (seconda da destra)

Si è svolto con successo a Udine il 3° Torneo Nazionale Paralimpico FITET (Federazione Italiana Tennis Tavolo), organizzato per la prima volta nella città friulana dal CUS Udine Tennis Tavolo, in collaborazione con il Gruppo Sportivo Dilettantistico Rangers San Rocco Tennis Tavolo, e con la partecipazione di numerose squadre provenienti da tutta Italia, in una due giorni di competizioni agonistiche di grande spettacolo, dove non sono mancate eccellenze come Michela Brunelli (Fondazione Bentegodi), che ha sconfitto in finale la campionessa slovena Andreja Dolinar (Rangers San Rocco). In Classe 1-2, invece, la campionessa Giada Rossi del Club Lo sport è vita ha avuto la meglio su Laura Schilirò (Sport Club Etna) e in Classe 2 ha battuto anche gli uomini. Vittoria, infine, nei singolari maschili da parte di Ettore Malorgio (Sportni Krozek Kras), Davide Scazzieri (Lo sport è vita), Marco Pizzurro (Radiosa Palermo) e Matteo Parenzan (Sportni Krozek Kras), fresco di medaglia d’oro a squadre all’Open di Spagna.

E tuttavia, oltre che per le gare agonistiche, il torneo è stato importante anche perché ha coinciso con la consegna del Premio Sportland, voluto dall’European Community of Sport 2019, alla Nazionale Italiana Paralimpica di questa disciplina, come ambasciatrice nel mondo.
Sportland punta alla valorizzazione dell’economia e del turismo dell’Alto Friuli, grazie a molteplici discipline sportive, praticabili nel territorio e coinvolgendo un numero sempre crescente di appassionati, società e atleti. Inoltre, dietro al lavoro di squadra per le gare di questo torneo, c’è anche un’attività di promozione del tennis tavolo nei confronti dei giovani studenti delle scuole, per avvicinarli al concetto di inclusione attraverso la pratica di questo sport.
Ne abbiamo parlato direttamente con Marcellino Gaudenzi, presidente del Gruppo Rangers San Rocco Tennis Tavolo, Società attiva da oltre cinquant’anni, seguita dal CUS Udine tennis Tavolo anche per la formazione universitaria.

I Rangers sono nati nel quartiere udinese di San Rocco, dove il tennis tavolo era l’attività ricreativa principale della parrocchia locale, che negli anni si è poi arricchita, diventando attività agonistica nel settore giovanile. Fondamentale, nel 2010, è stato l’incontro con Giuseppe “Peppe” Vella, campione paralimpico di tennis tavolo con numerose vittorie alle spalle, ovvero otto titoli italiani nel singolo di classe M2, la partecipazione alle Paralimpiadi di Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016 e agli Europei di Velje 2015, dove ha ottenuto un bronzo a squadre.
«Ci ha permesso di volgere lo sguardo verso un aspetto importante – spiega Gaudenzi – vale a dire quello dell’inclusione attraverso lo sport. Abbiamo infatti raggiunto altissimi livelli con l’agonismo italiano, con eccellenze quali Eric Bertolini, Massimo Pischiutti e Thomas Di Giusto, ma con Peppe è nata l’attività paralimpica nel senso di un vero binomio e a supporto delle attività giovanili promosse nelle scuole, con il progetto Ping&Pong. A scuola di tennis tavolo. Né dobbiamo dimenticare le vittorie di Peppe sotto la bandiera rangeriana, assieme a Giada Rossi, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio 2016».

Ma in che cosa consiste esattamente il progetto Ping&Pong A scuola di tennis tavolo? Finanziato dalla Fondazione Vodafone e finalizzato alla promozione sociale, punta a una vera e propria scuola sportiva della disciplina del tennis tavolo, messa gratuitamente a disposizione degli alunni della Scuola Primaria Lea D’Orlando di Udine e dell’Istituto Comprensivo di Pagnacco, sempre in provincia di Udine.
Il Gruppo Rangers ha quindi avviato un corso di tennis tavolo con istruttori e attrezzature sportive, dando particolare cura e attenzione agli alunni con disabilità, coinvolti nelle attività in maniera del tutto inclusiva con i loro compagni di classe. Lo stesso Vella si è messo a disposizione gratuitamente, per insegnare ai ragazzi di Pagnacco: «Il progetto è ambizioso – ci spiega egli stesso – perché tende  a coinvolgere 20.000 ragazzi in tutta Italia, di cui 1.000 con disabilità. Finora hanno già aderito 100 scuole. È un’attività integrabile, ma soprattutto inclusiva, specifica nel ricercare le persone che vogliono fare tennis tavolo, coinvolgendo gli alunni a trecentosessanta gradi».
«Lo spirito dell’iniziativa – aggiunge Tiziana De Angelis, docente promotrice del progetto presso l’Istituto Comprensivo di Pagnacco – è di includere coinvolgendo i ragazzi attraverso lo sport; gli alunni di alcune classi della primaria e secondaria hanno partecipato successivamente come tutor-assistenti al tavolo durante il Torneo di Udine. Ringrazio il Dirigente Scolastico, i colleghi collaboratori e l’Amministrazione Comunale, che hanno creduto fin da subito a questo progetto che spero possa proseguire, per aprire un ventaglio di nuove iniziative per gli studenti e per un arricchimento dell’offerta formativa. Dal canto suo, la Federazione ha già messo a disposizione un nuovo tavolo oltre a quelli già presenti a scuola»

«Il Torneo di Udine – conclude Gaudenzi – è stato fortemente voluto e ottenuto grazie al grande impegno delle Associazioni. Ora l’obiettivo sarà quello di dare continuità all’attività, magari ospitando i prossimi Campionati Italiani. Se infatti a livello agonistico abbiamo raggiunto i vertici, mantenere l’attività giovanile è fondamentale, soprattutto se veicolata attraverso le scuole. Il sacrificio però è tanto, perché per ottenere risultati come questi viene richiesta concentrazione e tecnici molto qualificati. Noi viviamo di volontariato, e sarebbe quindi molto importante poter contare su un supporto da parte delle Istituzioni e dei privati, per riuscire a mandare i nostri giocatori in trasferta per le gare. La speranza, quindi, è quella di poter garantire loro un’occasione per partecipare alle competizioni sportive e coronare un sogno dopo tanto lavoro».

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