Terapia occupazionale: un’opportunità per l’autonomia

«L’obiettivo principale della terapia occupazionale – scrive Gabriella Casu, in occasione della Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale di oggi, 24 maggio, che vive il proprio evento centrale a Matera – è quello di rendere le persone capaci di partecipare alle attività della vita quotidiana. L’augurio, quindi, che come AITO facciamo ai terapisti occupazionali è avere la possibilità di utilizzare le proprie conoscenze e competenze al meglio negli àmbiti di applicazione prediletti, con le strutture adeguate e senza lo spettro della sottostima professionale»

Matera, 24 maggio 2019, Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale

Un’immagine del convegno in corso oggi, 24 maggio, a Matera, per la Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale

Oggi, 24 maggio, si celebra la Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale. Proprio il 24 maggio del 1997, infatti, venne pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Profilo Professionale del Terapista Occupazionale (Decreto Ministeriale 136/97, Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale del terapista occupazionale).
Per il convegno nazionale organizzato in tale occasione, intitolato Terapia occupazionale: un’opportunità per l’autonomia. Come favorire la partecipazione e migliorare la performance nelle occupazioni, si è scelta quest’anno la Città di Matera, “Capitale Europea della Cultura 2019”, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo del terapista occupazionale, professione sanitaria riabilitativa (ancora in espansione nella Regione Basilicata), che dà il proprio contributo nella promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale della persona [del convegno di Matera si legga nel box in calce, N.d.R.].

L’obiettivo principale della terapia occupazionale è quello di rendere le persone capaci di partecipare alle attività della vita quotidiana. I terapisti occupazionali raggiungono questo risultato lavorando con le persone e le comunità, aumentando le loro abilità per incrementare il coinvolgimento nelle occupazioni che vogliono fare, devono fare o ci si aspetta che facciano, oppure modificando le occupazioni o l’ambiente, per meglio supportare la partecipazione nelle occupazioni stesse (WFOT-World Federation of Occupational Therapists, 2012).
Il supporto della salute e della partecipazione tramite l’occupazione viene posto come principio fondamentale. Il contributo rappresentativo della terapia occupazionale è l’applicazione dei valori base, delle conoscenze e delle abilità per aiutare il “cliente” (persone, organizzazioni e popolazioni) a prendere parte alle attività di tutti i giorni o in occupazioni che vuole o deve fare (Roley e altri, 2008).

Il terapista occupazionale, sin dai primissimi anni di vita del bambino, favorisce lo sviluppo dei prerequisiti alla base delle abilità personali, domestiche, sociali e delle prime forme di relazione interpersonale, fino ad intervenire, in età adulta, rendendo la persona partecipe e protagonista della propria vita, attraverso il recupero o l’uso ottimale di “funzioni” finalizzate al reinserimento, all’adattamento e all’integrazione della persona nel proprio contesto di vita. In età geriatrica, invece, il trattamento è finalizzato alla prevenzione e al miglioramento della qualità di vita.
Puntando all’autonomia e alla sicurezza dell’utente, il terapista occupazionale propone strategie e adattamenti personalizzati, anche allo scopo di ridurre il carico assistenziale del caregiver.

L’augurio che l’AITO fa ai terapisti occupazionali in questa Giornata Nazionale, è avere la possibilità di utilizzare le proprie conoscenze e competenze al meglio negli àmbiti di applicazione prediletti, avendo modo di integrarsi nei diversi team, con le strutture adeguate e senza lo spettro della sottostima professionale che aleggia in quanti – dopo un percorso universitario e un costante aggiornamento formativo – si trovano a dover prestare la propria opera in ambienti che non riconoscono la professionalità e la sminuiscono in ruoli marginali (non facendo ad esempio partecipare il terapista occupazionale alle riunioni di progetto), la collocano solo alla fine del percorso riabilitativo o la riducono alla semplice animazione.
L’AITO, quindi, chiede in questa Giornata ai decisori, alle Università, alle Regioni, ai Ministeri di recepire i piani di indirizzo e le linee guida che includono il terapista occupazionale, in modo tale da diminuire le differenze territoriali e soprattutto da garantire un servizio completo al cittadino e alla comunità.

Ufficio di Presidenza dell’AITO (Associazione Italiana Terapisti Occupazionali).

Matera, 24 maggio 2019, Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale
Il convegno Terapia occupazionale: un’opportunità per l’autonomia. Come favorire la partecipazione e migliorare la performance nelle occupazioni, organizzato in occasione della Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale, si tiene oggi, 24 maggio, presso la Camera di Commercio di Matera, a cura dell’AITO Basilicata nelle persone di Teresa Tancredi e Valeria Lamanna.
Dopo l’apertura dei lavori, da parte di Michele Senatore, presidente dell’AITO, e i saluti istituzionali, tra i quali quelli del locale Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, è prevista la partecipazione di Becky Riches, del Coordinamento Progetti Area Relazioni e Sviluppo della Fondazione Matera, che interverrà sul tema Cultura e Inclusione, per sottolineare come gli obiettivi della riabilitazione si spostino sempre più dalle sedi di cura verso quelle quotidiane, di tempo libero e di interesse della persona. Completerà l’intervento Antonello Pagliuca dell’Università della Basilicata, che parlerà di Inclusive design per la fruibilità del patrimonio esistente.
Cura della persona, attenzione ai bisogni, linee guida e modalità di presa in carico saranno gli argomenti successivamente in programma, che vedranno protagonisti non solo esponenti di spicco della SIRN (Società Italiana di Riabilitazione Neurologica) e della SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione) e terapisti occupazionali di varie realtà territoriali, ma anche Associazioni di familiari che racconteranno il loro incontro con il terapista occupazionale.
Verranno quindi esposte le linee guida e le evidenze seguite nella presa in carico delle persone con alcune delle patologie per le quali il terapista occupazionale è inserito nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria), quali l’artrite reumatoide, le demenze, l’artropatia lupica, la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson e altre patologie extrapiramidali, la psicosi, la spondilite anchilosante (a questo link è disponibile il programma completo del convegno).
Da segnalare, a margine, che sempre nell’àmbito delle celebrazioni per la Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale, domani, 25 maggio, si terrà a Milano il convegno ECM gratuito intitolato La Terapia occupazionale con bambine e bambini per crescere insieme, organizzato dall’AITO Lombardia. (S.B.)

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