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Esplorazione tattile dell’astrattismo di Mondrian

Piet Mondrian, "Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso, 1939", Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

L’opera di Mondrian che sarà al centro della visita tattile di domani, 8 giugno, alla Collezione Guggenheim di Venezia

È in programma per domani, sabato 8 giugno, un nuovo appuntamento del ciclo denominato Doppio Senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim, progetto seguito sin dagli inizi anche dal nostro giornale, con il quale nell’autunno del 2015 il noto museo di Palazzo Venier dei Leoni a Venezia aveva per la prima volta aperto il proprio patrimonio artistico anche al pubblico con disabilità visive, iniziando un processo di sensibilizzazione alla conoscenza dell’arte attraverso il tatto, grazie a una serie di visite guidate e laboratori per non vedenti, ipovedenti e vedenti.
L’iniziativa si avvale sempre della collaborazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano e dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), oltreché del patrocinio dell’ICOM Italia (il Consiglio Internazionale dei Musei) e del contributo di The Gordon and Llura Gund Foundation, della Fondazione Araldi Guidetti e della Vaduz e Kirsh Foundation.

La nuova visita tattile di domani, dunque, sarà dedicata al celebre astrattista olandese Piet Mondrian e alla sua Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso, 1939, tradotta in rilievo in resina con la collaborazione del Centro materiale Didattico dell’Istituto dei Ciechi di Milano.
«Tra il 1920 e il 1940 – spiegano dalla Guggenheim – le opere di Mondrian presentano linee, piani e colori attraverso griglie asimmetriche composte da ortogonali nere e colori primari, disposti variamente sulla superficie, creando un ritmo compositivo sempre nuovo. L’artista era giunto a questa elaborazione formale dopo avere eliminato progressivamente la figurazione dai suoi quadri. I soggetti naturalistici, paesaggi e oggetti, a poco a poco vengono scomposti in un reticolo spezzato in strutture cruciformi. Scriveva lo stesso Mondrian: “L’emozione della bellezza è sempre ostacolata dall’apparizione della cosa; perciò la cosa deve essere allontanata dalla rappresentazione artistica”. Attraverso l’esplorazione tattile e la lettura di alcuni suoi scritti si proverà a cogliere il processo di semplificazione formale messo in atto dall’artista».

L’incontro sarà condotto come sempre da Valeria Bottalico, ricercatrice, formatrice in àmbito di accessibilità museale e componente di ICOM Italia, e a seguire – altra importante consuetudine – vi sarà il laboratorio con l’artista non vedente Felice Tagliaferri, che aiuterà a consolidare l’immagine mentale formata delle opere fruite. (S.B.)

Gli incontri di Doppio Senso sono gratuiti (fino a esaurimento posti). Per prenotazioni e informazioni: doppiosenso@guggenheim-venice.it (Maria Rita Cerilli).

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