Quale parte di te è sorda?

«L’Autrice narra usando quasi sempre la seconda persona singolare o plurale; come a dire al lettore: “Guardati dentro. Chiediti: quale parte di te è sorda? A orecchie spente si vedono cose inimmaginabili»: lo scrive Maria Luisa Eguez nella prefazione di “Peccato, io non sono sorda!”, libro autobiografico di Tiziana Cecchinelli, psicopedagogista, formatrice, assistente alla comunicazione LIS ed esperta in problematiche scolastiche legate alla sordità. Una nuova presentazione dell’opera è in programma per il 7 settembre alla Spezia

Copertina di Tiziana Cecchinelli, "Peccato, io non sono sorda!"«L’Autrice narra usando quasi sempre la seconda persona singolare o plurale; come a dire al lettore: “Guardati dentro. Chiediti: quale parte di te è sorda? […] a orecchie spente si vedono cose inimmaginabili». In un mondo reso caotico dall’inquinamento acustico, ritrovare la dimensione del silenzio vuol dire recuperare quella di una realtà più profonda, significa entrare in un più intimo rapporto di pace e armonia con se stessi»: a scriverlo è Maria Luisa Eguez nella prefazione di Peccato, io non sono sorda!, libro autobiografico (Erga Edizioni), pubblicato all’inizio di quest’anno da Tiziana Cecchinelli, psicopedagogista, formatrice, assistente alla comunicazione LIS (Lingua dei Segni Italiana) ed esperta in problematiche scolastiche legate alla sordità.
L’opera – di cui è in programma una nuova presentazione per il 7 settembre alla Spezia (Libreria laFELTRINELLI, Via Fontevivo, 17, ore 18.30), alla presenza dell’Autrice e di Paola Vicari, docente impegnata da anni in progetti scolatici per l’inclusione di ragazzi con disabilità – è la storia di una bambina cresciuta da due madri, una udente, l’altra sorda, «la storia di mondi distanti tra loro – come si legge nella presentazione editoriale -, il cui unico collegamento è lo spazio creato dal vivere assieme. Una terra di mezzo dove vivono tutti i figli udenti di genitori sordi e i familiari di persone con disabilità. Due mondi e due modi di comunicare, con la voce e con le mani. È la storia di chi ha tentato di scappare, di chi non ha tollerato la vergogna di avere due genitori sordi, di chi non ha saputo tacere e di chi ha taciuto. Poi la figlia diventa donna e tre bambine sorde irrompono improvvise nel suo tran tran lavorativo, andando a comporre il suo cammino». (S.B.)

Per ulteriori informazioni sulla presentazione del 7 settembre alla Spezia: Carla Scarsi (carla.scarsi@name).

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