Il mondo onirico di Andrea Ferrero

Lavora nel campo dell’accessibilità artistica, trasmette sulle onde di un’emittente locale, ha recitato in una docufiction e pratica sci nautico. Da qualche tempo, inoltre, Andrea Ferrero non smette più di dipingere: ma come riuscirà a farlo, vedendo solo ombre, visto che a causa della retinite pigmentosa conserva ormai solo un lievissimo residuo visivo? Lo capiranno molto facilmente i visitatori della sua mostra personale intitolata “Sogno Ergo Sum: il mondo onirico di Andrea Ferrero”, che verrà inaugurata il 14 settembre a Cagliari e che viene qui presentata dalla curatrice Laura Lanzi

Andrea Ferrero, "Autoritratto"

Andrea Ferrero, “Autoritratto”

Lavora nel Gruppo Comunicazione del CRS4, il Centro Ricerca Sviluppo Studi Superiori della Sardegna, occupandosi di accessibilità in campo artistico; trasmette sulle onde di Radio X, “storica” emittente locale di Cagliari; ha recitato in una docufiction; pratica sci nautico; da qualche tempo, inoltre, non smette più di dipingere. Ma come riesce a farlo, vedendo solo ombre, visto che a causa della retinite pigmentosa Andrea Ferrero conserva ormai solo un lievissimo residuo visivo?
Ce lo aveva ampiamente raccontato lui stesso, un po’ di tempo fa, in una lunga intervista curata sulle nostre pagine da Stefania Leone, della quale suggeriamo caldamente la lettura.
Ora Ferrero sta per inaugurare a Cagliari (Via Garibaldi, 74), affiancato dal progetto artistico Le Sognatrici, una propria mostra personale, intitolata Sogno Ergo Sum: il mondo onirico di Andrea Ferrero.
Accadrà nel pomeriggio di sabato 14 settembre e a curare l’esposizione (aperta fino al 28 settembre) è stata la storica dell’arte Laura Lanzi alla quale ben volentieri cediamo la parola, per presentare l’iniziativa, oltre a ringraziare Stefania Leone per avercela segnalata. (S.B.)

Nel mondo onirico tutto è possibile. La potenza del sogno ci permette di vedere realizzati i nostri desideri con una proverbiale semplicità. Niente e nessuno strappa dalle nostre mani la tela sulla quale culliamo e vediamo il  nostro sogno nascere ed esaudirsi.
Il mondo di Andrea Ferrero è alimentato dai sogni e da una straordinaria potenza comunicativa.
Era il 1998 quando gli fu diagnosticata la retinite pigmentosa, patologia degenerativa che ha certamente dato una svolta alla vita di un ragazzo ventottenne ma dal carattere forte e acceso, come i colori che anni dopo sono esplosi nei suoi lavori creativi.
La retinite non ha cambiato la sua vita. Lo ha portato a ripensarla, forse a reinterpretarla come un quadro che ritrae uno scorcio che tanto amiamo ed emoziona, sia illuminato dai più caldi raggi di sole che sotto un cielo nuvoloso ma non per questo meno evocativo.
L’approccio all’arte da non vedente avviene nel 2016, quando in lui nacque la curiosità di indagare oltre le barriere dell’accessibilità museale. Il 2017 è l’anno d’esordio. La tela è il supporto prescelto, il più tradizionale e conosciuto campo bianco su cui esprimere l’estro creativo e ogni singola sfumatura della propria personalità.
Come avviene in un percorso artistico che si rispetti, Andrea sente l’esigenza di evolvere e mutare. Decide così di accorciare la distanza con la tela, mette da parte il pennello e lascia che siano le mani, intrise principalmente di colori a olio, a imprimere sul supporto la bellezza del suo mondo interiore.
La gestualità diventa la cifra stilistica, è quella che lo fa sentire vivo. Stabilisce un contatto diretto con l’opera nascente e costituisce uno scambio perenne fra le sue dita concentrate e la tela che si colora al loro passaggio. Un’emozione così forte, quella delle mani, suggellata con l’avvio di un filone tematico ad esse dedicato.
Il lavoro di Andrea si spinge oltre le sensazioni scaturite dal tatto. Viaggia lungo i binari della ricerca e si condensa nell’analisi del colore, anch’esso divenuto tema imprescindibile della produzione artistica, che in alcuni dipinti diventa espressione stessa del suo vedere.
Alle sue nature morte, che spuntano timidamente fra i suoi lavori, spetta il compito di far rivivere le emozioni del passato, sondare l’archivio dei ricordi e farli dialogare in oggetti privi di vita.
La caducità della vita affrontata secondo il linguaggio colorito, ironico, fanciullesco ma riflessivo, come lo stesso artista ama definirsi.  Nell’opera di Andrea trovano spazio anche i temi sociali, come quelli legati al fenomeno dell’immigrazione e quello delle pari opportunità.

Storica dell’arte, curatrice della mostra “Sogno Ergo Sum: il mondo onirico di Andrea Ferrero” (Cagliari, 14-28 settembre 2019).

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