Sport e sclerosi multipla? Certo che sì, fino al titolo mondiale!

«Nello sport anche ad alti livelli c’è posto per tutti noi che abbiamo la sclerosi multipla. Naturalmente non è necessario che tutti corriamo ai Mondiali: una persona può uscire di casa a fare sport per stare con gli amici, per divertirsi. L’importante è darsi un obiettivo, per vivere fino in fondo la vita che si desidera»: lo ha detto Roberta Amadeo, già presidente dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), dopo avere trionfato ai Mondiali di Handbike in Olanda, «mostrando al mondo – ha aggiunto – che le persone con sclerosi multipla possono eccellere anche in uno sport di fatica!»

Roberta Amadeo campionessa mondiale di handbike 2019, Emmen (Olanda)

Roberta Amadeo con la sua medaglia d’oro ai Campionati Mondiali di Handbike disputatisi a Emmen, in Olanda

Arriva per la prima volta ai Mondiali di Handbike in Olanda, a Emmen, con la maglia azzurra della Nazionale, e vince: oro a cronometro, oro nella prova su strada, oro anche nella staffetta a squadre!
Roberta Amadeo, già presidente nazionale dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), non finisce di stupire. Ha tagliato per prima altri incredibili traguardi.
Per prima, ma non da sola: le sue prime parole, infatti, raccontano che per lei il «noi» viene sempre prima dell’io. «Ancora non ci credo – dice, con un sorriso che è un mix di gioia, determinazione e consapevolezza -. Ho saltato un po’ di appuntamenti associativi per allenarmi con costanza, ogni giorno, anche se era ormai sera, se pioveva, tirava vento, faceva caldo o semplicemente ero stanca. Ma su quel traguardo siamo arrivati primi tutti insieme, noi del mondo di AISM: abbiamo mostrato al mondo che le persone con sclerosi multipla possono eccellere anche in uno sport di fatica!».

Quando dice «non ci credo ancora», non lo fa per finta modestia. Con lucidità, spiega: «Per una persona con sclerosi multipla è difficilissimo già solo essere “classificata” dall’UCI [Unione Ciclistica Internazionale, N.d.R.] in modo coerente con le sue abilità e le sue difficoltà: la fatica non si vede, non può essere considerata, ma c’è. Ho vinto una cronometro di 11 chilometri, ma fosse stata di 22 chilometri, difficilmente sarei arrivata prima. E poi le ultime prove erano andate diversamente: a Corridonia (Macerata), dove avevo preso un distacco di tre minuti nella prova su strada e di 12 secondi a cronometro. In Belgio, al contrario, ero arrivata con 50 secondi di distacco a cronometro e 8 secondi nella prova in linea. Qui ho lasciato tutti indietro di due minuti».

Veramente conquistata, dunque, è la sua vittoria. Come verissima la determinazione che, giorno dopo giorno, l’ha costruita. «Non bisogna certo pensare di non fare fatica – confida -, di non impegnarsi, di non rinunciare a parti di vita anche importanti. Ma nello sport anche ad alti livelli c’è posto per tutti noi che abbiamo la sclerosi multipla. Non è necessario che tutti corriamo ai Mondiali: una persona può uscire di casa a fare sport per stare con gli amici, per divertirsi. L’importante è che ognuno si dia un obiettivo, per vivere fino in fondo la vita che desidera. Siamo già vincitori sulla linea di partenza e in ogni chilometro che facciamo».
Un giro sul suo profilo Facebook lo conferma: «Hai sempre dimostrato che tutto ciò che si vuole, si può raggiungere, grazie a sacrificio, impegno, dedizione e passione. Siamo fieri di te!», le ha scritto un amico. Un’altra aggiunge: «Una grande donna piena di forza e di tenacia, un grande esempio di quando i limiti si possono superare».

A Roberta va il forte abbraccio e l’orgoglio di tutto il mondo AISM: una conquista dopo l’altra, insieme, per arrivare al traguardo di una vita libera di andare oltre la sclerosi multipla.

Ufficio Comunicazione AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). Il presente testo è già apparso nel sito della stessa AISM e viene qui ripreso – con minimi riadattamenti al diverso contenitore – per gentile concessione.

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