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La scuola in ospedale, per riprendersi un po’ della propria vita

Lezione di scuola a un giovane paziente dell'Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola

Lezione di scuola a un giovane paziente dell’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola

«Frequentare di nuovo la scuola è stato un modo per non sentirmi diversa o incapace, per riprendermi un po’ della mia vita che, dentro o fuori di lì, comunque continua…».
Alessandra, trentenne barese, è stata la prima alunna del progetto Scuola in Ospedale all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), il noto centro specializzato per la riabilitazione delle persone con lesione midollare e/o con grave cerebrolesione acquisita. E il suo percorso di studi si è brillantemente concluso con una laurea.
L’importanza di mantenere ben salde le mani sul volante della propria esistenza, Alessandra l’ha tradotta in una lettera aperta ai nuovi studenti che in quella frase ha la sua sintesi più efficace.

Scuola in Ospedale è attivo a Montecatone dal 2004, grazie alle collaborazioni con l’Istituto d’Istruzione Superiore Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro Terme (Bologna) e con l’Istituto Comprensivo 6 di Imola. Il primo, inoltre, è la struttura referente dei corsi di istruzione secondaria di secondo grado istituiti presso le strutture ospedaliere di tutta la Regione.
Garantire la continuità scolastica alle persone con disabilità è un impegno importante, perché «le condizioni dei degenti con lesioni midollari – spiega Mario Tubertini, direttore generale di Montecatone – impongono metodiche specifiche che impediscono di potersi occupare di molti allievi simultaneamente. L’efficienza del servizio si misura sulle azioni intraprese per consentire ai pazienti un ritorno, il più normale possibile, alla vita quotidiana. Conclusa la degenza, che dura in media dai sei ai dodici mesi, grazie ai contatti con le scuole di appartenenza, al Servizio Socioeducativo e alle AUSL di riferimento, si cerca di favorire un ritorno guidato degli alunni dimessi alla scuola di provenienza, con metodologie e strumentazioni adatte».

L’attività didattica avviene al mattino e nel primo pomeriggio, assicurando l’indispensabile flessibilità dell’orario anche in relazione alla riabilitazione e alle cure sanitarie che la persona deve effettuare. Le lezioni si svolgono in appositi spazi (biblioteca, aula informatica) o direttamente in camera, se il giovane o la giovane è ancora impossibilitato ad alzarsi dal letto.
«Grazie alla presenza degli educatori professionali nello staff dell’Ospedale – aggiungono i coordinatori del progetto -, a Montecatone abbiamo cominciato a sperimentare anche l’organizzazione di vere e proprie gite scolastiche, scegliendo mete che aiutino i ragazzi a ripensare il loro percorso scolastico, in modo più coerente con il nuovo progetto di vita che li aspetta».

Nel corso degli anni, va ricordato in conclusione, è stato anche presentato e attuato, presso la struttura imolese, il progetto Educare con il cinema, svolto in alcune ore pomeridiane e aperto anche agli amici e ai parenti degli alunni.
Un ulteriore tassello, dunque, per l’attività didattica, che è diventata oggetto di lezione all’Università di Torino (Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Master di Secondo livello su Scuola in Ospedale – Realtà professionale e strategie didattiche di cura). Il titolo di quella lezione è stato Un’esperienza didattica-educativa nella scuola secondaria di secondo grado, relatrice la coordinatrice della scuola a Montecatone, Giulia Bassi. (V.C. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Montecatone (Vito Colamarino), vito.colamarino@montecatone.com.

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