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Percorsi didattici efficaci per i disturbi specifici dell’apprendimento

Immagine in parte sfuocata di un corso di formazione in presenzaSi chiuderanno il 25 febbraio prossimo le iscrizioni al corso di formazione online denominato Percorsi didattici efficaci: un viaggio tra gli elementi essenziali, organizzato dall’AID (Associazione Italiana Dislessia) e rivolto ai docenti di ogni ordine e grado di scuole statali, paritarie o private, per fornire loro strumenti, metodologie e processi sui DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), in un’ottica totalmente inclusiva e di accessibilità didattica.
Il corso . della durata complessiva di venti ore – si articolerà su quattro moduli formativi (Principi di didattica inclusiva; Fondamenti didattici per l’apprendimento della lingua italiana; Fondamenti didattici per l’apprendimento delle abilità matematiche; Fondamenti didattici per l’apprendimento delle lingue straniere) ed esclusivamente per i docenti di Abruzzo, Puglia e Sardegna è prevista la possibilità di seguire, a integrazione del percorso online, un incontro in presenza di sei ore (uno per ciascuna Regione). (S.B.)

A questo link sono disponibili tutti gli approfondimenti sul corso e sulle modalità di iscrizione. Per ulteriori informazioni: a.morabito@gruppolife.com (Anna Morabito); comunicazione@aiditalia.org (Gabriele Brinchilin).

La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
(a cura dell’AID – Associazione Italiana Dislessia)

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