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Un modello interdisciplinare per il benessere delle persone con autismo

Giovane con disturbo dello spettro autistico

Un giovane con disturbo dello spettro autistico

«Desideriamo invitare i genitori di persone con disturbi dello spettro autistico e gli operatori del settore a un convegno presso la nostra sede, durante il quale, grazie al contributo di numerosi medici provenienti da diversi settori sanitari (cardiologi, medici di medicina generale, pediatri, neurologi e altri), verranno trattati, nel corso di una tavola rotonda, i temi della presa in carico e del trattamento multidisciplinare della salute delle persone con autismo. Crediamo infatti sia fondamentale iniziare a discutere di presa in carico globale delle persone con autismo affinché i vari professionisti si parlino fra di loro e vi sia un approccio onnicomprensivo, che eviti il pregiudizio assai diffuso che la “colpa” di ogni sintomo dei nostri figli sia il loro autismo. La vita media delle nostre persone è ancora troppo breve e complicata».
A dirlo è Elena Bulfone, presidente di ProgettoAutismo FVG, Associazione divenuta recentemente una Fondazione, a coronamento di un lungo percorso, tema di cui ci occuperemo presto in altra parte del giornale.
L’importante convegno di cui parla si intitola Salute e autismo: ricerca di un modello interdisciplinare per il benessere life long delle persone con autismo e si terrà il 22 febbraio a Feletto Umberto di Tavagnacco, in provincia di Udine, presso la sede, come detto, di ProgettoAutismo FVG, che lo ha anche organizzato, insieme all’Impresa Sociale CuoreMenteLab e all’Associazione Spazio Asperger, avvalendosi dei patrocini dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Udine, dell’Ordine degli Psicologi della Regione Friuli Venezia Giulia e della Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone Disabili e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia.

«Nel suo articolato spettro di presentazione – si legge nella presentazione dell’incontro – l’autismo richiede un inquadramento di ampio respiro. La robusta evidenza scientifica circa la rilevanza delle caratteristiche del contesto educativo e sociale è stata progressivamente affiancata dalla dimostrazione di numerosi aspetti biologici in grado di influire sul benessere della persona autistica. Questo richiede una coerente evoluzione del modello di diagnosi e presa in carico, in risposta agli articolati bisogni di salute. Le comorbidità mediche, per frequenza e rilevanza clinica, possono influenzare significativamente gli antecedenti dei comportamenti disfunzionali. Pertanto, l’inclusione di contenuti relativi agli aspetti biologici risponde all’esigenza di integrare il percorso formativo professionale e gli strumenti per l’analisi funzionale del comportamento. Inoltre, le stesse comorbidità mediche possono costituire importanti bisogni di salute che richiedono risposte puntuali. Dal momento che le manifestazioni dei sintomi possono essere assai differenti nella persona autistica rispetto alla popolazione generale, l’acquisizione di specifiche competenze di semeiotica medica è il presupposto della personalizzazione del percorso di diagnosi e cura dei disturbi organici».
«Questo incontro – si legge ancora – ha l’obiettivo pertanto di favorire un confronto interdisciplinare tra le professionalità coinvolte nel percorso di diagnosi e assistenza alle persone autistiche. La “convergenza di sguardo” delle molteplici competenze potrà suggerire coerenti strumenti di dialogo tra tutti gli interlocutori coinvolti. E nel tentativo di fornire un contributo efficace, i partecipanti al convegno produrranno un documento di sintesi che verrà sottoposto all’attenzione delle Istituzioni Regionali, analogamente a quanto sta accadendo in altre realtà sul territorio nazionale». (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo del convegno del 22 febbraio a Feletto Umberto di Tavagnacco (Udine). Per ulteriori informazioni e approfondimenti: presidente@progettoautismofvg.it.

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