L’ANGSA Umbria non si ferma nel sostegno alle famiglie di persone con autismo

Una vera e propria task-force è stata organizzata dall’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Gli organi dirigenziali di tale Associazione, infatti, hanno deciso di garantire la gestione degli utenti e il corretto svolgimento delle attività di presa in carico dei ragazzi con autismo, anche con la prospettiva di non interrompere il sostegno alle famiglie, obiettivo primario dell’organizzazione

Giovane con disturbo dello spettro autistico

Un giovane con disturbo dello spettro autistico

Una vera e propria task-force è stata organizzata dall’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Gli organi dirigenziali di tale Associazione, infatti, hanno deciso di garantire la gestione degli utenti e il corretto svolgimento delle attività di presa in carico dei ragazzi con autismo, anche con la prospettiva di non interrompere il sostegno alle famiglie, obiettivo primario dell’organizzazione, che gestisce tra l’altro, a Limiti di Spello (Perugia), il centro diurno semiresidenziale La Semente, con dodici utenti tra giovani e adulti.
In tal senso, il gruppo di lavoro dedicato ha recepito le indicazioni provenienti dalla propria Giunta Regionale, la quale ha disposto che «le strutture semiresidenziali debbono mantenere le attività rimodulandole in modo da garantire la gestione delle stesse in piccoli gruppi (4/5 utenti) e assicurando una distanza di sicurezza come raccomandato dal Ministero della Salute. È importante, inoltre, sensibilizzare le famiglie per una scelta della permanenza a domicilio».

«Anche in questo frangente – spiegano dall’Associazione – siamo in prima linea per continuare a garantire lo standard qualitativo del servizio: a ogni utente è stato assegnato un operatore, che svolgerà il servizio e il supporto socio-sanitario a domicilio. La ratio sta nel limitare il più possibile e in via del tutto preventiva un possibile contagio, monitorando costantemente l’eventuale insorgenza di problemi di natura sanitaria legati al Covid-19. Una scelta che ha incontrato una buona risposta da parte di operatori e famiglie».
«Analogamente – aggiungono – abbiamo attivato le dovute misure per quanto riguarda il Centro Up, struttura per i più piccoli a Santa Maria degli Angeli, presso Assisi: in questo caso sono state interrotte le supervisioni a cura di personale proveniente da fuori Regione e tutti gli interventi in gruppo, garantendo invece le sessioni di ABA (Analisi applicata del comportamento) con prestazioni 1:1 a distanza di un metro». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Alessia Chiriatti (alessia.chiriatti@gmail.com).

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