Marche: adeguati sostegni per le persone con disabilità e non autosufficienza

Tramite una lettera inviata al Presidente della Regione Marche, il Gruppo Solidarietà ha chiesto che «sulla base della valutazione delle necessità delle persone con disabilità e non autosufficienti, vengano assicurati in ogni territorio adeguati interventi e sostegni, un percorso, questo, da promuovere per evitare di lasciare sole le persone, rispondendo ad eventuali comportamenti rinunciatari da parte dei servizi territoriali»

Persona in carrozzina fotografata di spalle davanti a una vetratanTramite una lettera inviata al Presidente della Regione Marche (a questo link ne è disponibile il testo integrale), il Gruppo Solidarietà ha chiesto che «sulla base della valutazione delle necessità delle persone, vengano assicurati in ogni territorio adeguati interventi e sostegni, un percorso, questo, da promuovere per evitare di lasciare sole le persone, rispondendo ad eventuali comportamenti rinunciatari da parte dei servizi territoriali».

«Sono diverse migliaia – viene sottolineato dall’organizzazione di Moie di Maiolati (Ancona) – le persone con disabilità e non autosufficienza che nella nostra Regione fruivano di interventi domiciliari e diurni. Servizi che per la gran parte dei casi sono stati sospesi nelle ultime settimane a seguito dell’emergenza coronavirus. Nel dettaglio, circa 2.300 persone frequentavano i Centri Diurni (salute mentale, disabilità, demenze), circa 5.000 usufruivano di interventi domiciliari (disabilità, non autosufficienza, demenze) e circa 7.000 erano gli alunni con disabilità frequentanti le scuole dei quali almeno la metà con assistenza all’autonomia e comunicazione. Ciò che ora non appare sostenibile è la sospensione generalizzata dei servizi e dei sostegni che avrebbe effetti devastanti su persone che ne hanno assoluta necessità».

In tal senso, dunque, il Gruppo Solidarietà, riferendosi anche all’articolo 48 (Prestazioni individuali domiciliari) del Decreto Legge 18/20, cosiddetto “Cura Italia” del 17 marzo scorso, chiede alla propria Regione «di attivarsi nei confronti dei Comuni, dei rispettivi Ambiti Territoriali e dei Distretti Sanitari, perché siano messi in atto, non in forma discrezionale, interventi volti ad assicurare assistenza e cura alle persone che ne hanno bisogno e che lo chiedono, ferma restando l’assicurazione agli operatori delle protezioni necessarie per svolgere il proprio lavoro in sicurezza». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: grusol@grusol.it.

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