“Toc Toc”: c’è un bambino con autismo?

Si chiama proprio “Toc Toc – Fondazione Piatti a casa dei bambini con autismo” ed è un programma sperimentale di teleriabilitazione, che offre la possibilità ai bimbi con autismo e ai loro familiari di proseguire da casa con le attività di riabilitazione cognitiva e comportamentale già avviate nei centri della stessa Fondazione Piatti di Varese, i cui specialisti, ben conosciuti da bambini e genitori, ne seguono le necessità a distanza, grazie a colloqui telefonici, videochiamate e videoconferenze

Bimbo coinvolto nel progetto "Toc Toc" della Fondazione Piatti di Varese

Uno dei bimbi coinvolti nel progetto “Toc Toc” della Fondazione Piatti di Varese

«Fino ad oggi Davide ha fatto due interventi di teleriabilitazione da un’ora ciascuno con la logopedista e la psicomotricista. Il prossimo sarà con la sua educatrice di riferimento. Questi momenti, così come le videolezioni scolastiche, servono ad aggiustare una routine che si è persa improvvisamente. Stiamo provando a ricostruire una nuova quotidianità dove ci sono le attività a distanza, come la riabilitazione e le lezioni scolastiche, le uscite in giardino e il tempo del gioco. Questo progetto ci permette di mantenere una certa continuità nei progressi fatti fino ad ora, anche se la frequenza al Centro è un’esperienza non paragonabile».
A raccontarlo è Luisa, mamma di Davide, ospite del Centro La Nuova Brunella di Varese della Fondazione Piatti, e il progetto sperimentale di cui parla si chiama Toc Toc – Fondazione Piatti a casa dei bambini con autismo, programma di teleriabilitazione che offre appunto la possibilità per il bambino e per i suoi familiari di proseguire, da casa, con le attività di riabilitazione cognitiva e comportamentale già avviate nei centri della Fondazione stessa, i cui specialisti, ben conosciuti dai bimbi e dai loro genitori, ne seguono le necessità a distanza, grazie a colloqui telefonici, videochiamate e videoconferenze.
Gli interventi riguardano ad esempio la neuropsicomotricità, per ridurre l’iperattività o potenziare l’equilibrio e la coordinazione, oppure la logopedia, per correggere le espressioni, affinare le abilità di lettura, disegno e scrittura.

Un altro aspetto fondamentale di Toc Toc è quello costituito dal Parent Training a distanza, ovvero una serie di interventi psicologici studiati esclusivamente per i familiari delle persone con autismo, allo scopo di dar loro consigli su come migliorare la comunicazione, condividere metodi educativi, aumentare nel genitore la consapevolezza relativa allo sviluppo psicologico del bambino e, non da ultimo, fornire uno spazio importante di condivisione emotiva per esprimere esperienze, paure e speranze.

«I primi riscontri da parte delle famiglie sul progetto Toc Toc – sottolinea Michele Imperiali, direttore generale della Fondazione Piatti – sono positivi. Abbiamo infatti ricevuto parole di apprezzamento e riconoscenza e questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Il ringraziamento più sincero va a tutto il nostro staff, che con impegno costante, nei Centri ancora aperti, garantisce il supporto necessario ai nostri ospiti pur nelle complessità dovute all’emergenza sanitaria, e con piglio innovativo si adopera nel progetto di teleriabilitazione per i bambini e ragazzi dei centri chiusi, dimostrando una grande professionalità e un grande cuore».

Costituita nel 1999 a Varese, per volontà di alcuni soci dell’ANFFAS locale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), la Fondazione Renato Piatti è nata segnatamente allo scopo di progettare, realizzare e gestire servizi a favore delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie.
Attualmente gestisce numerose unità di offerta nelle Province di Varese e Milano, nelle quali si prende cura di circa cinquecento persone di tutte le età, grazie all’impegno di altrettanti operatori e volontari.

Va anche ricordato, in conclusione, che il progetto Toc Toc, per quanto riguarda l’acquisto delle attrezzature e dei materiali necessari, è stato oggetto di una specifica azione di raccolta fondi che ha visto l’importante contributo della Fondazione Barbara Genovese di Milano. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Benedetta Frattini (benedetta.frattini@crispi77.it).

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