Gli alunni con disabilità che non possono utilizzare la didattica a distanza

«Chiedo al nostro Ufficio Scolastico Regionale di provvedere con la massima urgenza a emanare tutti i provvedimenti necessari per sostenere gli alunni con disabilità che non possono utilizzare i sistemi di didattica a distanza»: lo dichiara Mario Brancati, presidente della Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, che aggiunge: «Appare evidente che per questi studenti la perdita dell’attività di un’intera parte dell’anno scolastico provocherà notevoli danni»

Particolare di ragazzo con mano sulla bocca e atteggiamento di ansia«Considerato che la scuola è oramai chiusa da più di un mese e che, visto quanto dichiarato dal Presidente della nostra Regione, “non pare ipotizzabile una riapertura per quanto riguarda questo anno scolastico”, facendomi portavoce di quanto ci stanno segnalando le Associazioni aderenti alla nostra Consulta e i genitori di bambini e ragazzi con disabilità, chiedo all’Ufficio Scolastico Regionale di provvedere con la massima urgenza a emanare tutti i provvedimenti necessari per sostenere gli alunni con disabilità che non possono utilizzare i sistemi di didattica a distanza».
A dirlo in una nota è Mario Brancati, presidente della Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, che aggiunge: «Appare evidente, infatti, che per questi studenti la perdita dell’attività di un’intera parte dell’anno scolastico provocherà notevoli danni».

«Mi permetto di suggerire – prosegue Brancati -, previa verifica e mappatura dell’effettiva situazione di difficoltà di tutti gli studenti con disabilità iscritti nei diversi istituti scolastici, di ipotizzare la possibilità, laddove non si possano utilizzare o non siano efficaci strumenti di supporto alla didattica a distanza, che le istituzioni scolastiche attivino la continuità dell’insegnamento attraverso la presenza dell’alunno con disabilità e dell’insegnante di sostegno in ambiente neutro (ad esempio aule scolastiche dedicate), in rapporto di uno a uno e con l’uso di tutti i dispositivi di sicurezza necessari (mascherine, gel disinfettante ecc.)».

«In questo momento di comune difficoltà – conclude il Presidente della Consulta del Friuli Venezia Giulia – sottolineo l’importanza di sostenere con particolare attenzione bambini e ragazzi già per loro condizione maggiormente fragili, cercando di mantenere, per quanto possibile, una continuità nei rapporti e nelle attività didattiche con le figure di riferimento, così consentendo anche alle famiglie, su cui ricade il maggior carico, di poter continuare ad usufruire dei servizi di sostegno normalmente erogati». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@consultadisabili.fvg.it.

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