Segregata. Una madre contro il coronavirus

Quaranta giorni nella propria camera da letto, con l’idea terrorizzante di costituire un pericolo letale per il figlio affetto da distrofia e per gli anziani genitori: «Ho avuto il coronavirus – scrive Fabiola Maria Bertinotti – e quando ho capito che stavo guarendo, ho fatto una promessa: scrivere un libro che esprimesse tutta la mia Gratitudine per la Salute ritrovata e che, alla faccia del male, celebrasse il Bene e la Vita»: quel libro si chiama oggi “Segregata. Una madre contro il coronavirus”, e sosterrà le iniziative dell’organizzazione Intensivamente Insieme e dell’Associazione UILDM

Copertina del libro "Segregata" di Fabiola Maria Bertinotti«Ho avuto il coronavirus e quando ho capito che il mio organismo stava superando la fase acuta del male e mi avviavo verso la guarigione, ho fatto una promessa: scrivere un libro che esprimesse tutta la mia Gratitudine per la Salute ritrovata e che, alla faccia del male, celebrasse il Bene e la Vita»: così ha scritto Fabiola Maria Bertinotti e quel libro “promesso” è ora diventato una realtà, che si chiama Segregata. Una madre contro il coronavirus, iniziativa dedicata al cento per cento alla solidarietà, tramite la quale l’Autrice intende sostenere l’organizzazione di volontariato Intensivamente Insieme, per l’acquisto di una culla mobile destinata al trasporto di emergenza dei neonati in pericolo di vita e l’Associazione UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), per supportare i giovani con disabilità causate da una malattia neuromuscolare a sperimentarsi in percorsi di autonomia e vita indipendente.

«Segregata – si legge nella presentazione del libro – è basato sul racconto di una mamma monzese, durante la prima ondata di coronavirus in Italia. Sono i giorni drammatici che vedono la Lombardia e il Nord Italia cadere in ginocchio sotto i colpi di un virus di cui si sa poco o niente, che semina migliaia di morti, panico e disperazione. Ai primi sintomi della malattia, Fabiola Bertinotti sceglie volontariamente di entrare in segregazione nella sua camera da letto, dove vivrà in solitudine per quaranta lunghi giorni. La terrorizza l’idea di costituire un pericolo letale per il figlio affetto da distrofia muscolare e per gli anziani genitori, entrambi categorie ad alto rischio. Il libro si snoda lungo due filoni, iniziando con una testimonianza puntuale e accorata sull’iter della malattia, “un nemico subdolo e pericolosissimo contro cui l’umanità è in guerra”, e continuando in un crescendo di profonda analisi per cui, nella stanza dove Fabiola è reclusa per amore, “si apre” una vera e propria “finestra sul mondo” dalla quale lei osserva i fatti della cronaca, della scienza e della politica italiana e mondiale».

A firmare la prefazione è un volto noto come quello di Vincenzo Mollica, inviato di lungo corso del TG1 RAI, amico e mèntore di Bertinotti, alla quale ha regalato la poesia La Speranza, contenuta nel libro.
La produzione dell’opera, che presto uscirà anche negli Stati Uniti, in Francia e in Gran Bretagna, è stata resa possibile grazie al duplice sostegno della Fondazione Cariplo, che ha concesso il patrocinio e fornito un primo contributo economico al progetto avviandone lo start-up, nonché della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, che ha contribuito a strutturare il fondo speciale che accoglierà le donazioni e seguirà la parte di rendicontazione puntuale. L’Autrice ringrazia inoltre gli sponsor tecnici dell’operazione, Lipsie Languages, che ha fornito la piattaforma per il downloading del libro, Agenzia Traduzione-IN, che ha curato le traduzioni in inglese e francese e Antonio De Mauro per il progetto grafico e l’impaginazione. (S.B.)

Accedendo a questo link, a fronte di una donazione, tutti i sostenitori riceveranno via e-mail il link per scaricare gratuitamente l’eBook di Segregata. Una madre contro il coronavirus di Fabiola Maria Bertinotti. A quest’altro link sono disponibili alcuni video realizzati dalla stessa Autrice del libro. Per ulteriori informazioni: uildmcomunicazione@uildm.it (Alessandra Piva; Chiara Santato).

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